Sindaci a scuola di galateo. Non si tratta di educazione in senso stretto. Ma del

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Venerdì 23 Gennaio 2015, 04:47
Sindaci a scuola di galateo. Non si tratta di educazione in senso stretto. Ma del giusto modo di comportarsi nelle occasioni istituzionali. A cominciare da celebrazioni e commemorazioni. Molti primi cittadini non sanno bene da che parte prendere giorni come il 25 aprile o il 4 novembre. Dal verso in cui indossare la fascia tricolore al cosa fare dopo aver deposto una corona. E per evitare figuracce diversi amministratori hanno chiesto all'Associazione dei Comuni della Marca trevigiana di organizzare un corso di galateo istituzionale. Detto fatto: la rappresentanza dei municipi ha messo in calendario per l'11 febbraio un incontro con Giuliana Meneghetti responsabile dell'ufficio cerimoniale della Provincia. «Abbiamo voluto rispondere alle richieste dei primi cittadini - spiega il presidente Vigilio Pavan - . Non stiamo parlando solo di simboli ma di gesti dal significato importante. Altrimenti tanto vale mettersi la fascia in tasca e buttare via tutte le conquiste civili».
Quello sul galateo istituzionale non è l'unico corso per sindaci, assessori e consiglieri. L'Associazione dei Comuni, in particolare, ha messo in programma un blocco di 42 incontri itineranti dal 27 gennaio al 26 marzo. Questi si terranno in sette comuni: Roncade, Ponte di Piave, San Fior, Pieve di Soligo, Vedelago, Cavaso e Ponzano. E toccheranno sei temi: appalti e contratti, servizi sociali, affari generali, edilizia e urbanistica, attività produttive e bilancio comunale. «Sono corso di formazione per fare in modo che gli amministratori sappiano gestire la carica elettiva così da saper anche tutelare il Comune - sottolinea il presidente -. Tra vincoli e tagli c'è il rischio di essere ridotti a commissari del governo. Per questo bisogna sapersi muovere al meglio». Restando sul fronte dei vincoli e dei patti, entro la fine di febbraio l'Associazione dei Comuni della Marca dovrebbe presentare attraverso la Regione l'ormai famoso ricorso alla Corte Costituzionale contro il sistema fiscale che strozza i municipi. «La protesta di piazza è fine a se stessa - conclude Pavan - il ricorso, invece, potrebbe aprire una grande porta». La strada è segnata.
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