Mazzarri: «Balotelli e Icardi? Mi piacciono
i giocatori che non sono mai banali»

Mazzarri: «Balotelli e Icardi? Mi piacciono i giocatori che non sono mai banali»
di Salvatore Riggio
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Sabato 3 Maggio 2014, 15:07
Rispetto per il Milan, ma nessuna paura. È la ricetta di Walter Mazzarri per vincere il derby e conquistare i preliminari di Europa League, necessari per avviare la fondazione di Erick Thohir dopo il nono posto della scorsa stagione. «Ma i bilanci si fanno alla fine», ha avvertito il tecnico toscano.



Stagione. «I bilanci si fanno alla fine e mancano ancora tre partite importanti. La classifica prenderà una certa direzione e alla fine dirò tutto quello che penso. Se sono emozionato per domani? Non mi condiziona nelle valutazioni, ma il derby è sempre affascinante».



Formazione. «Jonathan è uno dei dubbi, dopo la rifinitura capirò cosa si può fare. Se terrò conto dell’addio degli eroi del Triplete? No, le valutazioni le

faremo alla fine e anche loro potranno dire se vogliono rimanere o no. Nulla è scontato. La presenza di Moratti? È sempre gradita. I ragazzi vedono una società unita».



Difesa. «Ho parlato con Andreolli, mi ha fatto piacere che dopo pochissimi minuti giocati abbia fatto una grande partita. Io guardo la forma e la continuità perché quelli che hanno giocato prima hanno fatto benissimo».



Icardi. «Penso di essere la persona giusta per consigliarlo. Lui è molto attento ai nostri consigli, mi piaccioni i tipi non banali. Guarin? Se gioca lui deve stare fuori un altro. Ora Kovacic sta bene e quindi tocca a lui».



Milan. «Ho rispetto per loro, ma non ho paura di nessuno. A Roma hanno fatto bene e il derby ha e sue difficoltà. Sono in salute e hanno valore. Se sarei

pronto ad allenare Balotelli? Non mi spaventerebbe, poi direi la mia al momento, mi piacciono i giocatori non banali».



Seedorf. «Non ha fatto gavetta? Spesso è importante essere stati dei campioni, io mi sono dovuto conquistare tutto e sono felice per quello che ho fatto io. Lui si è guadagnato la panchina del Milan per la carriera che ha avuto».



Calcio italiano. «L’aspetto economico incide molto e le grandi squadre ne hanno risentito, compresa l’Inter. E' un momento di transizione, di ripartenza

e tutto il calcio italiano ne ha risentito».