Sanremo, trionfa Mengoni: «E ora ricredetevi sui talent»

Marco Mengoni con Bianca balti (foto Fabio Ferrari - LaPresse)
Marco Mengoni con Bianca balti (foto Fabio Ferrari - LaPresse)
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Domenica 17 Febbraio 2013, 01:59 - Ultimo aggiornamento: 02:06
SANREMO - Trionfa Marco Mengoni con L’essenziale. In sala stampa, alle due di notte, dichiara felicissimo: Dedico la vittoria a tutte le persone che mi hanno sostenuto, e alla mia nuova squadra di lavoro. La dedico anche a Luigi Tenco e alla sua famiglia, che mi ha mandato degli auguri sentiti». Venerdì nella serata dedicata alle canzoni storiche del festival, Mengoni aveva affrontato Ciao Amore Ciao, e se l’era cavata meglio di qualsiasi aspettativa. Commuovendosi, per di più. A chi gli domanda quanto pesa il suo passato nei talent, risponde: «Me lo tengo ben stretto. Siamo nel 2013 e andiamo verso una società antirazzista. Qui cambiano idea tutti, ricredetevi anche voi». Poi aggiunge: «Sono cresciuto, penso. Vero?». Lo chiede a Elio, che invece, finalmente, è tornato in sé. Non il serioso giudice di X Factor, ma lo strepitoso membro delle Le Storie Tese.



Arrivano con ancora i loro frac fuori misura, gli Elii, in conferenza stampa. A inizio festival dicevano che il loro obiettivo era di piazzarsi quarti in classifica, invece si sono piazzati ben secondi, in più incassando il Premio della Critica e il Premio per il miglior arrangiamento. Rispondono così al fallimento di essere finiti sul podio e non fuori: «Avremmo accettato al limite il terzo posto, effettivamente il secondo posto è una cosa molto grave. Non vorremmo essere etichettati come i Toti Cutugni del ventunesimo secolo». E non nascondono «l’amarezza per ricevere il Premio della Critica. Basta critiche. Ecco, vorremmo che ci deste il Premio del Complimento»



I Modà sono solo terzi con Se si potesse non morire, scivolati giù rispetto all’iniziale classifica del televoto a causa della giuria di qualità: «Siamo felici di condividere il podio con Elio e Mengoni. Ovviamente anche noi ambivamo alla vittoria, se non altro per la libidine di suonare all’Ariston dopo mezzanotte, quando sarebbe scattato il mio compleanno», dice Kekko Silvestre. Quando gli si chiede se dedica quella che comunque è una vittoria alla figlia, risponde: «No, a lei dedico la mia vita».