Il centrodestra mette una pietra tombale sull'Aia, votando a sola maggioranza

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Venerdì 18 Marzo 2016, 04:11
Il centrodestra mette una pietra tombale sull'Aia, votando a sola maggioranza la messa in liquidazione del Consorzio e scarica sulle precedenti gestioni dell'ente, sulla minoranza consiliare, accusata di culpa in vigilando, sul governo Renzi e sulla difficile congiuntura economica, tutte le responsabilità. Responsabilità che però, documenti alla mano, in attesa di capire veramente quelli che potrebbero essere le conseguenze economiche per l'ente e per chi l'ha gestito negli ultimi anni, restano, fino a prova a contraria, in capo agli ex vertici del Consorzio, il presidente Giuseppe Ferro, espressione della comunità del Groto, il vicepresidente Alfredo Paolo Bortoloni (Loreo) e dei consiglieri Giancarlo Sacchetto (Adria), Massimo Marcianesi (Loreo) e Simonetta Crivellari (Rosolina).
È pur vero che la situazione economica non è delle migliori, ma coloro che hanno gestito il consorzio negli ultimi anni non hanno presentato, lo certificano i revisori dei conti che hanno spedito gli incartamenti in Procura della Repubblica e alla Corte dei conti, e gli stessi sindaci dei Comuni consorziati di Adria, Ariano, Loreo, Papozze e Rosolina, i rendiconti per gli esercizi 2014 e 2015, né il bilancio di previsione per il 2015 e il riaccertamento dei residui, oltre a non aver ottemperato a altre incombenze. Lecito chiedersi il perché.
Secondo la relazione introduttiva del primo cittadino Massimo Barbujani, l'affidamento bancario del Consorzio, dal 2007 a oggi, sarebbe sceso da un milione a 500mila euro circa e l'Aia avrebbe capitali stimati di 7,9 milioni in terreni e strutture. Sarebbe infine già stato predisposto da palazzo Tassoni un fondo di 50mila euro da utilizzare in caso di necessità per far fronte agli impegni. Di diverso avviso la minoranza che ha puntato il dito soprattutto su questi aspetti contabili «gravissimi», chiedendo una presa di posizione forte: azioni di responsabilità nei confronti degli ex amministratori e la costituzione di parte civile. «Senza bilanci - ha puntualizzato il democratico Giorgio Zanellato - di cosa parliamo? Non conosciamo nulla dei eventuali debiti o disavanzi. Non abbiamo certezze». «Abbiamo provato a salvare il consorzio, ma Roma ha tagliato i fondi per la costruzione della Romea commerciale il cui casello doveva passare dalle parti dell'Aia - ha puntualizzato l'assessore alle Partecipate, Federico Simoni - ricordo poi che tutti i consiglieri comunali hanno l'obbligo di controllare il funzionamento della macchina amministrativa».
Sotto accusa i revisori dei conti per il capogruppo di FI, Franco Baruffa. «Non si è controllato. Anche i revisori non hanno lavorato bene. La situazione è scappata di mano».
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