Affitti a Roma, primi sgomberi a Borgo e Colosseo. Beffa sulla Tari: i morosi sono 10mila

Affitti a Roma, primi sgomberi a Borgo e Colosseo. Beffa sulla Tari: i morosi sono 10mila
di Mauro Evangelisti
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Domenica 7 Febbraio 2016, 09:43

Partono gli sgomberi. Il Campidoglio sta completando la lista degli appartamenti, di proprietà di Roma Capitale, occupati da abusivi, da liberare. Sono in totale 93, distribuiti in zone prestigiose della città: Borgo, Colosseo, corso Vittorio, Trevi ed Esquilino. Serve un segnale forte, anche perché il danno è doppio. Non c'è solo il caos nella gestione dello sterminato patrimonio immobiliare del Comune, con 50mila alloggi caratterizzati da canoni di locazione risibili. No, c'è anche una evasione della Tari che quanto meno si attesta al 20 per cento, ma molto più probabilmente, secondo alcuni controlli a campione, arriva al 30. In linea teorica, per un inquilino che abita un appartamento di proprietà del Comune e dunque compare in un database a disposizione dell'ente pubblico dovrebbe essere impossibile non pagare la tariffa dei rifiuti. Il problema è che, come hanno dimostrato i nuovi controlli a campione del commissario Francesco Paolo Tronca, che ha ripreso in mano l'ultimo censimento realizzato due anni fa, circa il 20 per cento degli occupanti degli immobili sono fantasmi, vale a dire totalmente sconosciuti all'amministrazione, o abusivi, dunque non dovrebbero abitare lì, non hanno titolo.

C'È CONFUSIONE
Il Comune di Roma ha le idee assai confuse su chi risiede negli appartamenti di sua proprietà, anche in zone di pregio della Capitale. Questa situazione è di per sé portatrice di un doppio effetto: il primo è quello più banale, di uno spreco di risorse (affitti del tutto fuori mercato) e di una ingiustizia sociale, perché non sappiamo se chi occupa quelle abitazioni sia in un reale stato di necessità che giustifica prezzi così stracciati. Il secondo sono i mancati incassi sul fronte della tariffa dei rifiuti. Nel 2014, ultimo dato disponibile, Ama ha incassato dai romani 685 milioni di euro di tariffa dei rifiuti. Il problema però - assai grave a Roma - è rappresentato dall'evasione e dalla morosità. Bene, quel 20 per cento di fantasmi e abusivi delle case del Comune va a rappresentare un potenziale di circa 10.000 romani non in regola con la tariffa dei rifiuti. Ipotizzando una bolletta media di 200 euro, significa un danno di 2 milioni di euro all'anno. Ma siamo certi che quella percentuale di abusivi o fantasmi può essere sovrapposta con una lista virtuale di evasori? Logicamente sì.
 

VERIFICHE
Ma non solo: una serie di controlli su un campione di 70 abitazioni fa emergere che la percentuale dell'evasione - secondo un primo screening - non è del 20%, ma del 30. Dunque, più alta. Premesso che la verifica non ha un valore statistico, non appare azzardato ipotizzare che semplicemente alla percentuale di elusione legata allo status di abusivo si aggiunge poi quella fisiologica di coloro che comunque hanno un titolo - per quanto discutibile - per abitare negli alloggi del Campidoglio. Il fenomeno della Tari non pagata a Roma è assai variegato: oltre ai comuni cittadini, nella lista di chi non paga ci sono ambasciate, ministeri e istituzioni. Non solo: l'altra giorno alcuni bar e ristoranti hanno protestato con Ama per le lacune della raccolta differenziata nel centro storico. L'azienda ha svolto delle verifiche, per capire come mai il numero di passaggi degli operatori risultasse insufficiente. E ha scoperto che il 60 per cento degli esercizi pubblici che protestava non aveva mai pagato la Tari: era evasore totale.
 
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