Pazienti in viaggio: il saldo è attivo

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Mercoledì 13 Gennaio 2016, 04:21
TREVISO - (mf) Sono più i pazienti che arrivano di quelli che se ne vanno. Molti di più. I dati inseriti nel piano strategico triennale dell'Usl di Treviso dicono che la differenza è di circa 33,8 milioni di euro. In altre parole: l'azienda sanitaria spende circa 63 milioni all'anno per coprire i costi dei pazienti che scelgono strutture sanitarie al di fuori del proprio territorio (30% fuori regione) ma allo stesso tempo incamera circa 98 milioni per quelli che scelgono di venire a farsi curare a Treviso (17% da fuori regione). Il conto è presto fatto. «Il saldo di mobilità - spiegano dall'azienda - a conferma della capacità dell'Usl 9 di rivestire il ruolo di Hub assegnatole, risulta ampiamente positivo per un valore pari a 33,8 milioni. Dove il maggior contributo è fornito dalla funzione ospedaliera». Il 75% dei 98 milioni incamerati riguarda appunto attività di ricovero. Nell'Usl di Treviso sono state individuate tre strutture principali: il Cà Foncello, riferimento anche per le Usl di Asolo e Pieve e per le Usl di Belluno e Feltre per le specialità lì non presenti; l'ospedale di Oderzo come nodo di rete; l'Oras di Motta come nodo di rete mono-specialistico nella riabilitazione. «Per poter rispondere ai bisogni di salute - concludono - è necessario conoscere il posizionamento della nostra azienda sia rispetto alla mobilità passiva che alla capacità attrattiva in particolare per il ruolo di Hub». E i dati sono più che positivi.