«Controlli carenti in città»

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Mercoledì 23 Dicembre 2015, 04:22
Vigili e vigilanza. Ecco il "pacchetto sicurezza" del maresciallo Francesco Pingitore. Che chiede all'amministrazione Massaro di svestire «la maschera dell'ipocrisia» e di costruire «senza ideologie una Belluno più sicura e tranquilla». Dopo i tre raid di furti in un mese messi a segno in pieno centro storico, il consigliere comunale parte da due considerazioni, puramente matematiche: il numero dei vigili urbani in dotazione al municipio, e il numero di telecamere del sistema di videosorveglianza. Due numeri insufficienti, secondo Pingitore. «Quante telecamere sono attive nel Comune di Belluno? Poche - dice il consigliere comunale -. Meno di una trentina, per controllare un territorio vasto e la sicurezza di 36mila abitanti. A Longarone, tanto per fare un esempio, le telecamere sono 76, per una popolazione di poco più di 5mila abitanti». Le telecamere, però, da sole non bastano. Ci vogliono anche i vigili urbani. Anche gli uomini in divisa, tuttavia, sono pochi. «C'è un problema di organico - continua Pingitore -. Un problema che non si può risolvere dall'oggi al domani, ma su cui bisogna riflettere. A Belluno la polizia municipale è al 75%: troppo poco per una città capoluogo di Provincia. A Treviso, ad esempio, la polizia municipale è al 110%. I vigili urbani potrebbero essere di grande aiuto per le altre forze dell'ordine, se solo fossero armati». Pingitore torna sulla sua proposta, di dotare di pistola ogni agente della polizia municipale: «Il sindacato dei vigili urbani è d'accordo con me: servirebbe una legge nazionale».