Marotta, schianto in auto, muore a 18 anni Daniel Marinelli figlio dell'ex patron dell'Ancona

MONDOLFO - Terribile schianto in auto davanti alla stazione di Marotta- Mondolfo, nel Pesarese. Tre le auto coinvolte. Nello schianto è morto Daniel Marinelli, 18 anni, figlio dell'ex patron del'Ancona.  E' deceduto questa mattina alle 9, in ospedale, a Torrette di Ancona, dove era stato ricoverato in gravissime condizioni. 

A ricostruire la dinamica i carabinieri di Fano. Erano le 6,45 quando Daniel Marinelli, 18 anni, a bordo della Panda bianca guidata da un suo coetaneo di Ancona e con un terzo passegegro a bordo, stava percorrendo la Statale 16 in direzione Senigallia. All’altezza delle stazione ferroviaria l’impatto violentissimo con un’altra Panda. Un tamponamento, secondo i carabinieri, a velocità molto alta. Tanto che l’auto si è girata su un fianco e ha continuato a scivolare sull’asfalto fino a centrare in pieno una Citroen Ds3 che viaggiava da Senigallia verso Fano.

L’urto è stato così forte da svegliare tutto il vicinato, alcuni pezzi di auto sono finiti persino sui terrazzi di alcune case affacciate sulla statale. La Citroen è finita contro una Yaris parcheggiata sul lato.
Sin da subito le condizioni di Daniel, che era sul sedile posteriore, sono apparse disperate. Il lato su cui si è girata la macchina era proprio quello dove era seduto il ragazzo. I vigili del fuoco sono intervenuti per estrarre Daniel, rimasto intrappolato tra le lamiere. Poi la corsa in eliambulanza al Torrette di Ancona dove Daniel è morto in tarda mattinata.

I carabinieri hanno sequestrato le tre auto e stanno portando avanti le indagini. Pare che i ragazzi fossero a fine serata, di rientro da Rimini. Sono in corso anche gli esami del sangue per verificare se il conducente della Panda su cui era a bordo Daniel stesse guidando in condizioni perfette o meno. O se si sia trattato di un colpo di sonno. Il ragazzo aveva compiuto 18 anni il 26 marzo ed ha militato nell'Ancona Berretti. Ora militava nella squdra del Borghetto a Monte San Vito.