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Aerei, auto e treni sempre più sicuri Perciò ci saranno sempre più incidenti

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Lunedì 29 Agosto 2011, 15:28
Non voglio creare allarmi esagerati, ma piuttosto fare una riflessione di carattere più generale su una tendenza che insidia la natura stessa della civiltà occidentale: e cioè il rischio che l'affidabilità delle tecnologie venga strutturalmente danneggiata da formazioni tecniche inadatte, abbassamento delle regole generali dell'educazione individuale (e quindi della responsabilità soggettiva), dal bisogno di risparmiare e dal malinteso senso della "deregulation" sui mercati dei servizi. Una riflessione un po' paradossale, di quelle che forse avrebbe fatto il personaggio de "L'uomo stocastico", meraviglioso racconto del '75 di Robert Silverberg. Lew Nichols, esperto di alee e statistiche, numeri e congetture, li leggeva non solo nella loro "logica", ma anche nelle variabili possibili al netto, e oltre, dei risultati delle equazioni date. L'esempio più eclatante è quello degli aerei. Sono sempre più veloci, grandi, comodi e sicuri, eppure sembra che cadano con più frequenza.  I dati del 2010 ci fanno capire. Gli incidenti aerei fatali avvenuti nello scorso anno - scrive Luca Chittaro del Sole 24ore - non hanno colpito gravemente compagnie europee, come era invece avvenuto nel 2009 con la tragedia del volo Air France AF477 inabissatosi nell'oceano. I tre eventi più catastrofici del 2010 sono stati lo schianto in atterraggio di un Boeing 737-800 dell’Air India proveniente da Dubai, l'impatto contro una collina di un Airbus 321 della Airblue ad Islamabad e, sempre in fase di atterraggio, l’esplosione di un Airbus 330 della Afriqiyah Airways a Tripoli.   Così i media - spiega ancora Chittaro - hanno dato meno rilievo al tema dei disastri aerei, e questo può far erroneamente sembrare che il 2010 sia stato più sicuro del 2009. In realtà, il tradizionale rapporto statistico annuale dell'Aviation Safety Network, parla di un 2010 che - con le sue 831 vittime - è indubbiamente peggiore (+9,8%) del 2009 e leggermente peggiore (+2,6%) della media degli ultimi dieci anni. Nella galleria di tragedie del 2010, è da tenere presente che i 29 eventi descritti riguardano tutti gli airliner con più di un motore, quindi anche i voli non destinati a passeggeri, quali i cargo (che sono spesso effettuati con aerei molto vecchi). Se restringiamo l’attenzione ai soli voli passeggeri, gli incidenti fatali sono di meno: 15 nel 2010 (erano 11 nel 2009). Ciò conferma il 2009 come l’anno con il minor numero di incidenti a voli passeggeri negli ultimi 60 anni di storia dell’aviazione civile, mentre sotto questo punto di vista il 2010 si classifica al sesto posto. David Learmount, esperto di sicurezza della rivista specializzata Flight International, sostiene che per migliorare la situazione bisogna ammodernare le procedure di addestramento dei piloti. E sottolinea che i modelli più recenti di aerei sono dotati di sistemi tecnologici complessi, sempre meno soggetti a semplici guasti ed in buona parte gestiti automaticamente da computer, mentre le emergenze che vengono simulate negli attuali programmi di formazione permanente dei piloti tendono a focalizzarsi sulla ricerca di guasti tipici degli aerei delle generazioni precedenti. Non solo. I tagli previsti nei budget delle compagnie (tutte) e la concorrenza con il dilagare delle low cost, hanno dilatato a dismisura i tempi di controllo e di manutenzione degli aeromobili. E spesso i ricambi non sono nuovi di fabbrica, ma vengono da velivoli che sono stati messi fuori servizio.  Per non parlare del proliferare di incidenti nell'aviazione minore (superleggeri e simili) che nascono da un approccio non professionale all'utilizzo di quella tecnologia. Ma, oggettivamente, questo potrebbe essere in parte un altro discorso. Meccanismi del genere sono sempre più diffusi in più paesi e in più settori. I treni per esempio (vedi gli incidenti dei treni ad alta velocità in Italia come in Cina). O l'informatica che sempre più governa la nostra vita, ma è ben lungi dall'aver raggiunto l'affidabilità della tecnologia meccanica. O imbarcazioni e automobili, strumenti sempre più raffinati e potenti, ma in qualche modo "esagerati" rispetto alle capacità di chi li governa.   La sintesi è che la tecnologia avanza, i voli - come le automobili o gommoni e motoscafi - si moltiplicano. Ma la sicurezza complessiva è destinata a ridursi. Perché educazione e formazione non procedono alla stessa velocità, mentre procedure e protocolli di manutenzione e sicurezza costano troppo per poter essere applicati al di là di ogni dubbio. Catastrofismo?   Spero proprio di sì.   Spero di essere smentito dalle statische dei prossimi anni.
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