In sostanza sono state strappate tutte le mappe che erano state posizionate sul muro del sottopassaggio, ma anche una targhetta che indicava in braille un'uscita. E un'altra è stata rovinata.
Ovvia la rabbia di Vettoretti, che si è rivolto all'autore del gesto con una lettera aperta dai toni durissimi pubblicata sulla sua pagina Facebook. «A te che rovini il lavoro degli altri -scrive- che rovini gli ascensori, che strappi mappe in rilievo, che gratti via targhe in braille, che sfasci montascale, ho solo una cosa da augurare dal profondo del mio cuore: ti auguro di ritrovarti un giorno ad avere bisogno di tutte le cose che hai distrutto».
E, alla diffusione della notizia dello scempio, si sono moltiplicati gli interventi volti a esprimere solidarietà ai non vedenti e rabbia verso gli autori del gesto. La senatrice di Fare, Patrizia Bisinella, afferma: «Dopo la manifestazione di Montebelluna si era giunti a un risultato concreto. Quanto ci vorrà ora perché i non vedenti possano tornare a prendere il treno autonomamente a Montebelluna? Mi appello a Ferrovie dello Stato affinché il prima possibile si possano ripristinare gli strumenti danneggiati, con l'auspicio che in tempi altrettanto rapidi si riescano a individuare i responsabili per far loro riparare i danni commessi». E Tiziana Favero, de L'alternativa giusta, aggiunge: «Il nostro massimo disprezzo per questi pezzenti che si permettono di danneggiare siti e materiali, mappe indispensabili per persone con disabilità. Ci auguriamo che le telecamere, se ancora esistono, li individuino e vengano assicurati alla giustizia». Poi polemizza con l'amministrazione di Marzio Favero: «Vorremmo capire cosa fa l'amministrazione per migliorare la vita dei residenti in tutta l'area che gravita intorno alla stazione. Quest'area è diventata zona franca, si spaccia droga e i livelli di degrado sono altissimi». Marzio Favero, dal canto suo, parla di «gesto anonimo e vigliacco».