Agguato per gelosia a una ragazzina

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Sabato 21 Novembre 2015, 00:51
Colpita in volto da alcuni pallini di plastica. Un vero e proprio agguato con due fucili. Di quelli utilizzati per il cosiddetto tiro tattico o softair, poco più che repliche giocattolo delle armi vere, che sparano pallini in plastica. La raffica che ha colpito la 16enne di Rosolina vittima del raid le ha provocato alcune lesioni. Un episodio avvenuto una settimana fa, ma portato alla luce dai carabiniei solo ieri dopo aver concluso le indagini con la denuncia di quattro giovani.
Il motivo? Screzi di natura amorosa o, comunque, gelosie ed attriti fra ragazze. Sarebbero state due coetanee della vittima, insieme ad altri due ragazzi di vent'anni, ad attirarla fuori da casa sua, in centro a Rosolina, per tenderle un'imboscata. Uno dei due ragazzi, amico della 16enne, l'ha chiamata al cellulare. La 16enne si è avvicinata alla macchina dell'amico parcheggiata poco lontano notando però che questi non era solo. Ma è bastato poco. Nella penombra c'erano le due ragazze che la stavano aspettando imbracciando i fucili. Prima che potesse reagire e rendersi conto di cosa stesse accadendo, quasi paralizzata dalla paura, è stata investita dalle scariche di pallini.
Alla ragazza si sono rotti anche gli occhiali che fortunatamente indossava, visto che un pallino nell'occhio avrebbe potuto provocare lesioni più gravi di quelle che ha effettivamente riportato. Dopo essersi rifugiata in casa, è partita la chiamata al 112 e si è fatta accompagnare al pronto soccorso della Casa di cura di Porto Viro dove le sono state diagnosticate ferite lacero contuse al volto giudicate guaribili in dieci giorni.
I carabinieri, che erano intervenuti la sera dell'agguato, dopo aver raccolto le dichiarazioni della ragazza che aveva subito l'aggressione e quelle dei genitori, hanno avviato le indagini e nel giro di pochi giorni sono riusciti a identificare i quattro giovani ritenuti responsabili, tutti di Rosolina, appurando il coinvolgimento dei due 20enni. Proprio nelle perquisizioni eseguite a casa dei due ragazzi, fra l'altro, sono stati trovati e sequestrati cinque fucili tipo softair, compatibili con il tipo utilizzato per l'imboscata ai danni della 16enne. I quattro giovani sono stati denunciati per concorso in lesioni aggravate, rispettivamente innanzi alla Procura di Rovigo e a quella presso il Tribunale per i minorenni di Venezia.
Un episodio commentato dalla senatrice polesana Emanuela Munerato (Fare!): «Non possiamo trattarlo come un caso isolato di cui non preoccuparsi. I fenomeni di bullismo e di violenza tra giovani sono troppo frequenti. Lascio ai sociologi il compito di capire le cause di questo degrado culturale. Ma la politica ha quello di mettere le famiglie nelle condizioni di seguire maggiormente i propri figli. Io penso che negli ultimi decenni sia stato troppo screditato anche il ruolo della Chiesa. Mentre non c'è luogo migliore per crescere delle parrocchie, con sacerdoti che sanno trasmettere valori e creare gruppi affiatati. Ho una nipote di 14 anni e sono preoccupatissima».