Garantire l'ordine pubblico in una città delicata e sovraesposta qual è

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Martedì 29 Settembre 2015, 05:47
Garantire l'ordine pubblico in una città delicata e sovraesposta qual è Venezia. Senza se e senza ma. Anche attraverso il controllo e il monitoraggio continuo di quei movimenti cosiddetti antagonisti, che per loro natura sfidano le istituzioni, sfuggono al dialogo e che possono arrivare a interpretare un certo malessere sociale a fini sovversivi.
Ed è in questa strategia preventiva di controllo e monitoraggio continuo, attuata in particolare dalla Digos, che si inserisce l'intervento energico del questore Angelo Sanna che nei giorni scorsi ha notificato il foglio di via obbligatorio, immediatamente esecutivo, a quattro appartenenti all'area anarchica locale: si tratta di due ragazzi e di due ragazze, non residenti entro i confini comunali, e che ora non potranno più rientrarvi per almeno tre anni. È la prima volta, almeno nella storia recente, che il capo della polizia di Santa Chiara, giunge ad adottare un provvedimento così punitivo nei confronti di esponenti del movimento che in laguna si sostanzia su una cellula più o meno stabile di una ventina di aderenti con base nell'ex ospizio Contarini a Santa Marta, ma con una forte capacità attrattiva dal resto dell'Italia ma anche dall'estero.
Il messaggio è chiaro: le regole e le norme vanno rispettate sempre e comunque. La misura del questore, infatti, chiude una sequenza di manifestazioni non preavvisate, cioè senza la necessaria comunicazione alla polizia e quindi illegali, concentrata per lo più all'esterno della struttura penitenziaria di Santa Maria Maggiore. Proteste e dimostrazioni che sarebbero sfociate in condotte che hanno messo a rischi concreti l'ordine e la sicurezza pubblica. Accensione abusiva di fuochi pirotecnici, danneggiamento, oltraggio di pubblico ufficiale, e appunto manifestazione non autorizzata alcuni dei reati contestati.
Anche ai quattro destinatari del divieto di ingresso a Venezia, i quali annoverano precedenti pure per invasione di edifici, diffamazione e vilipendio della Repubblica, delle istituzioni e delle forze armate e di polizia. Da punto di vista investigativo il timore è che questi blitz di fronte al carcere possa avere lo scopo di ammassare a Venezia la galassia "libertaria", certi di un palcoscenico di risonanza mondiale.
Monica Andolfatto
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