Marcia, rabbia Italia Doppia squalifica

2 Minuti di Lettura
Sabato 29 Agosto 2015, 05:58
La mattina più amara per l'atletica italiana, ieri, a Pechino. Sulla strada e sulla pedana del salto in alto, nel "nido d'uccello", nella settima giornata dei Mondiali. Doveva essere una giornata positiva e, invece, è accaduto di tutto. La "caccia" alle marciatrici azzurre e la caviglia destra dolorante di Marco Fassinotti. E sono finiti i sogni di gloria. Alla fine, un po' di consolazione per il quinto posto di Antonella Palmisano nella 20 km (1h29'34”) ed il "salto" in finale nell'alto di Gianmarco Tamberi. E nulla più.
Nella gara di marcia, vinta dalla cinese Hong Liu (1h27'45”) davanti alla connazionale Xiuzhi Lu - in testa fin dall'inizio - l'esito imprevisto, che ha sollevato rabbia e una montagna di polemiche, è arrivato con la doppia squalifica delle azzurre, prima Elisa Rigaudo, poi Eleonora Giorgi, proprio quando erano in lotta per il bronzo con l'ucraina Lyudmilla Olianovska (1h28'13”). La Rigaudo ha reagito con amarezza, è fuoriosa, non ci sta. «La decisione dei giudici – dice – è qualcosa di inimmaginabile. Mi sembra tutto così assurdo. Non ho capito cosa è successo. Quando ho avuto il secondo cartellino rosso non ho pensato più alla medaglia per non rischiare, ma non è servito a nulla. Eppure ho partecipato a sette mondiali e tre Olimpiadi e non ero mai stata squalificata».
Più sereno, anche se duro, il commento della Giorgi. «Lavorerò per migliorare – promette – ma devo rivedere la gara. Purtroppo, in questa disciplina, c'è sempre una forte componente soggettiva». Di tono diverso le parole di Antonella Palmisano, ottima quinta: «Dopo l'arrivo ho pianto. Non mi è sembrato vero – commenta - ho avuto un'infiammazione al tibiale destro che, negli ultimi tempi, non mi ha permesso di marciare. In gara ho stretto i denti, perché il dolore c'era. Mi hanno aiutato le parole del mio allenatore, Patrizio Parcesepe, che mi urlava di crederci».
Tamberi domani nella finale dell'alto, grazie a un salto di 2.29, ma spiega che è stato molto difficile. Fuori dalla finale Fassinotti, non ha nemmeno saltato, la caviglia non glielo ha permesso.
Grande gara per l'olandese Dafne Schippers, oro nei 200, in 21”63, nuovo primato europeo e terza prestazione mondiale di tutti i tempi. Le altre vittorie sono state ottenute dalla statunitense Tianna Bartoletta, con 7.14, nel lungo, dalla giamaicana Danielle Williams, con 12”57, nei 100 ostacoli e dal russo Sergey Shubenkov, con 12”98, nei 110 ostacoli (terzo l'americano Aries Merritt, che a giorni subirà un trapianto di rene). Bene Ashton Eaton, nei 400 del decathlon, in 45”.
© riproduzione riservata