(L.M.) «Castrazione chimica come accade nei paesi del nord Europa». È

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Venerdì 21 Agosto 2015, 05:36
(L.M.) «Castrazione chimica come accade nei paesi del nord Europa». È il primo commento del sindaco Massimo Bitonci alla notizia della tentata violenza su una diciassettenne da parte di un richiedente asilo del mali. «Spero che la gente si renda conto che per le strade girano persone senza controllo, delle quali nulla si sa - continua Bitonci - è vergognoso che girino in città come cittadini normali mentre non lo sono. Sono contrario all'accoglienza, anche a quella diffusa. Avevo già segnalato un episodio di molestie contro una ragazza accaduto in corso Milano. I campi vanno smantellati e costruiti in nord Africa. Chi sostiene l'accoglienza "pelosa" dovrebbe assumersi le proprie responsabilità di fronte a fatti come questi». Duro il commento anche del presidente Luca Zaia: «Uno delle migliaia di fantasmi senza volto ne identità che girano liberamente nel Veneto ha colpito. Purtroppo eravamo stati facili profeti nel lanciare, inascoltati dal Governo e dall'intero impero romano, un forte e ripetuto segnale d'allarme Il delinquente - prosegue - è stato arrestato dai carabinieri, ora non resta che buttare la chiave. Siamo di fronte al fallimento totale e colpevole di un meccanismo di identificazione che fa acqua da tutte le parti, della disfatta organizzativa di un Governo incapace di gestire la situazione ormai intollerabile e vicina all'esasperazione. Mi stringo alla vittima e alla famiglia con affetto».
Sulla vicenda interviene anche l'assessore regionale Roberto Marcato «Ennesimo caso di violenza di presunti profughi in realtà clandestini perché questo sono finchè la Commissione non avrà esaminato il loro caso - afferma Marcato - ed ennesima dimostrazione dell'inadeguatezza della gestione dell'arrivo incontrollato di migliaia di persone senza un minimo di garanzie. Vuole capirlo questo governo che la misura è colma? Vogliamo iniziare a guardare ai diritti dei nostri cittadini a condurre una vita tranquilla, ad uscire di casa senza venire aggrediti, a difendere i diritti anche degli stranieri regolari che sono qui realmente per lavorare». Dura la reazione pure di don Luca Favarin la cui associazione gestisce 90 profughi. «È un fatto orribile, l'autore va espulso. Non si deve generalizzare, ma chi commette un errore così grave e non accetta le regole della convivenza civile va punito - sostiene don Luca - su questo sono inflessibile anche con i miei ospiti, le regole vanno rispettate. In questo caso deve arrivare l'espulsione anche come esempio per chi non intende adeguarsi alle regole della convivenza».