Sfmr, cantieri eterni e ditte alla fame

2 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Agosto 2015, 05:39
Sei o sette imprese alla fame, e un centinaio di lavoratori che non sanno se avranno ancora un posto; eppure la Regione un anno fa aveva sborsato un milione di euro. Sono le ditte che erano impegnate nel mega cantiere del Sistema ferroviario metropolitano tra via Olimpia in centro a Mestre e la Gazzera, l'Sfmr diventato come l'Araba Fenice tanti ormai sono gli anni che i cittadini dell'area compresa tra Venezia, Padova e Treviso hanno passato ad attenderlo.
I lavori a Mestre sono fermi almeno da ottobre del 2014, lo scorso maggio ne avevano annunciato la ripresa ma, in realtà, a parte la posa di una passerella ciclo pedonale sul Marzenego dietro al palazzetto sportivo di via Olimpia e la messa in sicurezza dei cantieri, ancora nulla è stato fatto. Probabilmente, se tutto va bene, cominceranno davvero a settembre.
Quasi un anno durante il quale le sei o sette imprese che operavano in subappalto sono rimaste senza lavoro e senza soldi nonostante la Regione già ad agosto del 2014 avesse versato al Coveco della LegaCoop un milione di euro per lo stato di avanzamento dei lavori.
Il Coveco aveva affidato i lavori del cantiere alla sua consorziata Cdc di Modena che a ottobre del 2014 smise di lavorare lasciando sul terreno un buco di qualche milione di euro per debiti nei confronti di fornitori e subappaltatori.
Quelle sette imprese di subappalto, dunque, stanno ancora aspettando tra i 30 mila e gli oltre 400 mila euro a testa nonostante, appunto, la Regione ad agosto 2014 avesse versato a Coveco un milione di euro.
L'allora presidente del Consorzio, lo scorso marzo, dichiarò che quei soldi li aveva girati tutti alla sua consorziata Cooperativa Di Costruzioni di Modena (Cdc), aggiungendo che i crediti probabilmente erano stati ceduti alle banche. Sia come sia, alle ditte locali di quel milione di euro non è mai arrivato un centesimo.
Ora Kostruttiva (il nuovo nome del Coveco), dopo aver affidato a maggio i lavori alla Cotau di Padova, altra sua consorziata, le ha richiamate chiedendo preventivi e offerte per riprendere il lavoro ma dei crediti e degli interessi maturati fino ad oggi non se ne parla. Parte dei loro dipendenti sono in cassa integrazione o non prendono lo stipendio, e alcune ditte sono allo stremo perché, beffa su beffa, devono pure pagare gli interessi sul costo del lavoro già eseguito.
La Cdc, che nel frattempo ha ceduto mezzi, attrezzature e alcuni appalti a un'altra ditta, aveva chiesto un concordato ma pare che il Tribunale di Modena abbia risposto negativamente.
Al di là dei destini di Cdc, quel milione di euro che fine farà? Le imprese locali si chiedono come "Regione Infrastrutture" abbia potuto versarli al Coveco senza verificare prima che i lavori eseguiti fossero stati pagati, e d'altro canto si chiedono pure come il Coveco abbia potuto girare i soldi alla Cdc senza almeno prima assicurarsi che il cantiere restasse aperto.
© riproduzione riservata