La piccola ottantenne che cambiò tutte le regole: l'esilarante storia dei nonni banditi

La piccola ottantenne che cambiò tutte le regole: l'esilarante storia dei nonni banditi
di Carmine Castoro
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Lunedì 13 Luglio 2015, 06:22 - Ultimo aggiornamento: 12:45
Cosa c’è di più esilarante (e inquietante) di una vecchietta stile Miss Marple che indossa vestitino a fiorellini color pastello, scarpa rigorosamente senza tacco, borsetta d’ordinanza, ombrellino per evitare di prendere altri reumatismi con un acquazzone improvviso, ma in testa un mephisto a metà fra scassinatore e agente di una non meglio identificata Intelligence della terza età?



L’idea appartiene alla copertina italiana del libro “La piccola ottantenne che cambiò tutte le regole”, sequel del bestseller “La banda degli insoliti ottantenni” scritti entrambi da Catharina Ingelman-Sundberg, scrittrice notissima in Svezia e ormai a livello internazionale, che in Italia, il 9 luglio scorso, ha ricevuto il Premio Roma-Stoccolma, riconoscimento speciale alla carriera nell’ambito della sedicesima edizione del Premio Roma.



Altro che signore e signori attempati che si consegnano al triste declino di un’intera esistenza fra bocciofile, ricami, crostate di more, giochini con i nipoti e file alle Poste. In un fuoco di fila di exploit dolci, comici e avventurosi, trattasi qui di una vera e propria squadriglia di volpi grigie che, sulla falsa riga di Ocean’s Eleven, e senza troppo cedere al fascino glamour di una montagna di denaro da spendere fra spiagge esotiche e giri di poker, pianificano una maxi-rapina al casinò di Las Vegas, ma con una finalità altamente sociale: come novelli Robin Hood del terzo millennio, seppur fra acciacchi, pasticche e affanni, vogliono consegnare tutto ai poveri e cercare di portare sollievo alle languide tasche di chi, dopo un’intera vita di lavoro, si ritrova pure a dover sopportare gli stenti di una grama esclusione dal minimo benessere. Tema politicamente caldissimo e di stringente attualità, che la Ingelman sa condurre con gioco, ironia, velato dissenso che non cela la rabbia – come racconta nella videointervista – ma sa stemperarla nelle assurde vicissitudini di un gruppo di inesauribili e arzilli vecchietti pronti a tutto pur di riprendersi il “malloppo” che la società toglie loro ogni giorno.



Märtha Andersson e la sua banda di ottantenni, insomma, dopo aver lasciato il triste ospizio di Stoccolma dove erano alloggiati, hanno finalmente raggiunto le rutilanti luci di Las Vegas. È la loro occasione per rifarsi una nuova vita e per rendere migliore quella di tanti anziani che vivono in ristrettezze o chiusi in desolati ospizi cadenti. Ora, sotto il nome d’arte di “La Banda dei Pensionati”, stanno per manomettere con i loro classici trucchi i sistemi di sicurezza di uno dei casinò più grandi della città! Poi, qualche operazione finanziaria tramite computer per trasferire i soldi in Svezia e via!, si ritorna in patria, ma solo per scoprire che un hacker insospettabile ha deviato tutti i loro beni sul suo conto. Riusciranno i nostri eroi dai capelli d’argento tutti rapine, sciroppi e dolcetti a battere sul tempo e in furbizia i giovani delinquenti che si aggirano a bordo di favolose moto lucide e rombanti? O stavolta la nostra Banda dei Pensionati ha fatto davvero il passo più lungo della gamba, finendo in un terribile guaio?



Solo parzialmente emblema di una società che non rinuncia in nessuna stagione anagrafica al mito dell’eterna giovinezza, la scaltra combriccola di Martha vuole lanciare un messaggio costruttivo: si può essere propositivi, volitivi, energetici e soprattutto utili e ricchi di valori ancora da condividere anche se, apparentemente, la salute sta abbandonando un fisico un tempo baldanzoso e perfettamente funzionante, e tutti ti vogliono condannato alla sedia a dondolo o a fornelli e pannoloni. Ma la mente è sempre fertile. Il cuore batte rintocchi buoni. E i muscoli, talvolta, ritrovano una tonicità inattesa…



In un noto format Sky di ultimissima generazione, “50 modi per uccidere mamma”, il giovane produttore Baz Ashmawy porta a zonzo per l’America una simpatica pensionata, la madre Nancy. Sfidando ipertensione, ansie, fobie, la ritroviamo a tutta birra sui tuk-tuk thailandesi, in trasvolate su mongolfiera, fra le dune di un rally a bordo di un pick-up, imbracata sulle montagne russe, sui seggiolini di un para-surf, vicino a elefanti, serpenti e insetti velenosi, prona sul manubrio di un jet-ski o sulla cloche di un aeroplano da guerra, finanche in ostelli multietnici, in laboratori di piercing e tattoo e sulla ribalta di un sordido cabaret asiatico fra transgender truccate da Crazy Horse e nazi-gay. Ben altra storia, questa. Fra i “Bassotti” della Ingelman la gerontocrazia da ultracorpi e l’esibizionismo da super-audaci sempre e comunque, non trovano domicilio. Qui c’è solo la voglia di affermare se stessi in nome di un bene da rifondare e che chiama tutti, ma proprio tutti, all’impegno e al coraggio. E allora dalla foresta di Sherwood al caveau di una gigantesca macchina di quattrini a stelle e strisce, il passo può essere davvero breve…



Catharina Ingelman-Sundberg è un’autrice di grande successo. I suoi libri hanno venduto in Svezia più di 300.000 copie e sono stati tradotti in 14 Paesi. Ha iniziato la sua carriera come archeologa subacquea e ha partecipato a diverse esplorazioni, alla ricerca di navi vichinghe. Ha scritto numerosi romanzi storici, e divide la sua attività di scrittrice con quella di giornalista per un quotidiano di Stoccolma. Per la Newton Compton ha già pubblicato “La banda degli insoliti ottantenni”. Per saperne di più: www.catharinaingelman-sundberg.com.



Catharina Ingelman-Sundberg “La piccola ottantenne che cambiò tutte le regole” (Newton Compton, pagg. 384, euro 12)