Le inutili scaramucce in casa del Pd

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Domenica 12 Luglio 2015, 05:44
Anni fa nel Pci il mese di luglio era prevalentemente dedicato alle feste per finanziare il partito. I militanti, dirigenti compresi, sotterravano le asce di guerra e lavoravano fianco a fianco. Il Pci nel tempo si è modernizzato e l'incrocio con altri partiti ha portato alla nascita del Pd. Qualche festa si fa ancora, ma i dirigenti sono sempre più assenti autogiustificati. Hanno sostituito la loro attività manuale con quella intellettuale e, visto che in estate la politica rallenta, l'impegno maggiore viene riservato alle sgomitate interne al partito per riuscire a spostare gli equilibri ed i poteri. Nulla che possa preoccupare la politica, quella vera. Tutto, salvo qualche pubblica sparata, si ferma nelle segrete stanze. Gli obiettivi, i programmi e i valori restano fuori dallo scontro. In questi giorni, visti i risultati elettorali, il “confronto”, patrocinato dai soliti noti, è finalizzato a scaricare su Julik Zanellato tutte le responsabilità. A lungo andare, non si sa se mesi, anni o lustri, le odierne bordate saranno cassate come perdita di tempo. Probabilmente in quel momento basterà recuperare il confronto sui veri problemi che affliggono la gente per ritrovare il consenso degli elettori. Di parere contrario qualche militante sostiene che l'attuale guerra intestina è il male minore e che il giorno in cui si ritornerà seriamente a parlare di servizio sanitario, di rifiuti, di ciclo integrato dell'acqua e del ruolo del privato in questi servizi, il partito si frantumerà. Probabilmente questo sarà vero se il dibattito, chiuso nelle solite stanze, non vedrà coinvolti tutti i militanti. La cura è a portata di mano. Una volta era chiamata semplicemente democrazia partecipata. Come al solito l'ottimismo ci fa sperare. Una porta sembra essersi già aperta con la nomina degli organismi della partecipata As2. La riconferma a presidente di Roberto Magaraggia ha il sapore di un atto finalmente politico-amministrativo e non partitico.
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