Gira il film sul pilota del '15/18 Ferrarin: budget solo 2mila euro

La troupe durante le riprese e una foto di Francesco Ferrarin
La troupe durante le riprese e una foto di Francesco Ferrarin
di Paola Gonzo
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Venerdì 29 Maggio 2015, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 11:14

THIENE - A pochi giorni dalle celebrazioni del centenario della Grande Guerra, le gesta del pilota thienese Francesco Ferrarin, classe 1896, rivivono in un film a lui dedicato, "Le ali di Francesco Ferrarin", ideato dal regista suo concittadino Roberto Mantiero. Il film, realizzato con poco più di 2 mila euro e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri racconta una ricognizione del pilota della Serenissima (ex 87esima Squadriglia SVA) durante la Prima Guerra Mondiale.

Roberto, come le è venuta l'ispirazione per questo film?

«Il film, un mediometraggio, dedicato al tenente pilota thienese Francesco Ferrarin parte dopo un sogno: avevo appena terminato di leggere per la terza volta la biografia scritta dal nipote Angelo Rossi, confrontando quest'ultima con i documenti ritrovati negli archivi del V Reparto dell’Aeronautica Militare Italiana a Roma e all’archivio storico del Genio Esercito. Nel mio sogno promettevo a Francesco di far conoscere la sua storia: ho scritto così una piccola sceneggiatura, interpellando amici e conoscenti, i quali si sono resi disponibili per concretizzare il progetto».

Non si è avvalso di professionisti, spendendo quindi una cifra contenuta. Chi sono i suoi attori e dove avete girato?

«Il protagonista, Francesco Ferrarin, è interpretato da Enrico Santagà, studente universitario e grande appassionato di storia. Francesca Sperotto, nel film la crocerossina fidanzata di Ferrarin, al tempo delle riprese frequentava l'ultimo anno di scuola superiore e ora si trova in Australia in cerca di lavoro. Ci sono poi Lisa Paulon, farmacista, Simone Maron ed Enrico Mattiello, piloti, Aldo Fabrello, pensionato e molti altri ancora che hanno collaborato per pura passione ai 26 mesi di riprese, accontentandosi di un panino alla fine del "ciak". Le riprese sono state effettuate a Monte Novegno, Monte Palon e poi a Montecchio Precalcino, a Grumolo delle Abbadesse e all'aeroporto di Thiene. Per gli interni abbiamo utilizzato gli spazi di Villa Godi Piovene, Villa Nievo e Villa da Schio Cita».

Si tratta della sua prima esperienza in qualità di regista? Quali difficoltà ha incontrato?

«Sono stato consulente militare per le riprese di "Terre rosse" e di "Oscar", due recenti film di Dennis Delai. Posso dire di aver raccolto da queste esperienze le nozioni per mettere insieme per la prima volta qualcosa di mio se si conta che, oltre al film, ho scritto anche il libro. Difficoltà ne abbiamo incontrate molte, ed è stato necessario uno studio accurato per riportare in scena correttamente una vicenda accaduta cent'anni fa, con attenzione, tra le altre cose, ai costumi e alle ambientazioni».

È vero che la storia della ricognizione, inventata per il film, si è poi rivelata realmente accaduta?

«Eccome! Noi avevamo immaginato un'ipotetica ricognizione di Ferrarin in solitario alla ricerca di un cannone austriaco e, in seguito, abbiamo trovato l'intero foglio matricolare in cui era riportata una vicenda assolutamente identica, con l'unica differenza che nel film la bombarda colpisce una trincea, nella realtà, invece, puntò l'abitato di Schio mietendo diverse vittime civili».

Il film è già stato proiettato la scorsa settimana a Villaverla e ora è possibile acquistarlo in dvd assieme al libro omonimo in tutte le librerie oppure contattando l'Associazione all'indirizzo dogfight1969@teletu.it. Prossima proiezione il 20 giugno a Thiene e poi, a dicembre, a Piovene Rocchette.

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