Giuliano Palma a Civitanova, un successo
le sue rivisitazioni delle canzoni celebri

Giuliano Palma a Civitanova, un successo le sue rivisitazioni delle canzoni celebri
di Marco Chiatti
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Sabato 9 Maggio 2015, 17:46 - Ultimo aggiornamento: 18:14
CIVITANOVA - Chiude in bellezza la rassegna Love is in the air. L'appuntamento musicale e di spettacolo fra i più apprezzati che ormai da qualche anno calamita l’attenzione di un pubblico vastissimo che copre tutta la nostra regione e anche le limitrofe. Merito delle scelte artistiche di Aldo Ascani che ha sapientemente saputo accostare personaggi simbolo degli anni ’80 a protagonisti della musica italiana come gli Stadio o i Tiromancino.



E altrettanto originale e apprezzata è stata l’ultima tappa invernale del percorso (che riprenderà d’estate allo Shada) con Giuliano Palma.



Classe 1965, milanese, anche conosciuto come The King, Giuliano è un artista amato da pubblico e critica, da poco ha di nuovo intrapreso la carriera da solista, dopo essere stato per tanti anni il frontman dei Casino Royale prima e dei Bluebeaters dopo, con parentesi che lo hanno visto collaborare con altri artisti italiani come Neffa, La Pina, Nina Zilli, Club Dogo (frutto di questa collaborazione è stato il fortunatissimo P.E.S.). Ha partecipato Festival di Sanremo 2014, gareggiando con una canzone delicata e struggente,Così lontano.



Il noto singer si è raccontato a margine del suo applaudito showcase venerdì sera al Donoma di Civitanovae partendo proprio dalla musica disco che stava nel frattempo iniziando in sala: “Senti che bel giro di basso, come cresce, quasi quasi non sarebbe male fare il Dj, penso che spaccherei, ma non ho voglia”.



E invece come è nato il suo genere musicale così innovativo?

Ho preso ispirazione dalla musica che avevo nel cervello dall'infanzia. Il primo input sono stati i miei genitori con la musica napoletana, io sono figlio di napoletani. Loro hanno sempre cantato e fin da bambino ho assimilato tantissimo. Poi, crescendo, mi sono fatto influenzare prima dal rock, poi da tutta una serie di altre cose tra cui il reggae, lo ska, il funk, l'hip hop e altro. Ma certe canzoni erano comunque dentro di me. E poi devo dire che ho una predilezione per la melodia. Mi sono permesso di rifare tante cose anche più recenti, come Jump dei Van Halen. Sono una specie di Tuning delle auto, cioè metto qualche cavallo in più al motore. Rileggo la situazione, magari la rileggo in chiave dance, da ballare. Così le sento più mie.



Lei ha collaborato con diversi artisti e voci femminili: con chi vorrebbe duettare dopo Nina Zilli?

Ci sono tantissime cantanti, il problema è incrociarle. Penso a Shirley Bassey o Adele, che spacca. Ma anche Lauryn Hill.



Il suo interpretare la musica ha avuto sempre un orientamento all’avanguardia. Cosa ci dobbiamo aspettare?

Prima scherzavamo con il mio collaboratore e amico e dicevamo di qualcosa dance. A me fondamentalmente piace ballare e quindi potrebbe essere interessante, magari aggiungendo quel qualcosa che mi sento dentro.
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