Corona, Fabrizio bacia la sua fidanzata in aula: il processo rinviato per un errore

Corona, Fabrizio bacia la sua fidanzata in aula: il processo rinviato per un errore
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Mercoledì 25 Gennaio 2017, 12:17 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 12:06

«Falsa partenza», come l'ha definita la difesa, per il nuovo processo milanese a carico di Fabrizio Corona per un errore procedurale. All'ex agente fotografico, tornato in carcere quasi 4 mesi fa mentre era in affidamento in prova, tuttavia, dopo l'udienza, durata pochi minuti, è stato concesso di abbracciare la madre ed alcuni amici e di baciare la sua fidanzata Silvia Provvedi, del duo musicale 'Le Donatellè, presente in aula assieme alla sorella gemella e anche ad alcune giovanissime fan dell'ex 're dei paparazzì.

 

Il processo è stato subito rinviato al 16 febbraio perché il gup aveva disposto il rinvio a giudizio di Corona per intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione davanti ad un giudice monocratico, mentre sarà un collegio (presieduto da Guido Salvini) sempre della prima sezione penale a doversene occupare. «Vogliamo un processo pubblico e sulle tv in aula non abbiamo problemi, abbiamo citato 190 testi», ha spiegato il legale Ivano Chiesa. 

Corona, in completo elegante blu e gel sui capelli, ha sorriso e salutato alcuni amici che erano nello spazio dedicato al pubblico durante i pochi minuti di udienza, seduto a fianco ai suoi legali Ivano Chiesa e Luca Sirotti e non distante dalla sua storica collaboratrice Francesca Persi, anche lei imputata (ora gli arresti domiciliari), difesa da Cristina Morrone e Chiesa. All'ex 'fotografo dei vip' al termine dell'udienza sono stati concessi alcuni minuti, prima di essere di nuovo portato via dagli agenti della Polizia penitenziaria, per salutare la madre e alcuni amici e baciare in bocca la sua fidanzata, che già prima dell'abbraccio si era commossa e aveva pianto.

La difesa in apertura di udienza ha fatto notare al giudice monocratico l'errore procedurale commesso dal gup, la pm Alessandra Dolci si è associata alla richiesta della difesa e il giudice ha rinviato l'udienza al prossimo 16 febbraio davanti a un collegio di tre giudici. L'udienza sarà dedicata all'ammissione delle prove. «Nella lista testi della Procura - hanno spiegato fuori dall'aula ai molti cronisti i due legali di Corona - non c'è alcun testimone sulla presunta provenienza illecita di quei soldi, nulla a riguardo». Il riferimento è ai quasi 2,6 milioni di euro in contanti sequestrati a Corona, in parte trovati in un controsoffitto in parte in Austria, che, a detta di Corona e della sua difesa, sono i soldi da lui guadagnati con le serate nei locali e nelle discoteche pagate in 'nerò. «Questo non dovrebbe essere un processo per intestazione fittizia di beni (una delle accuse contestate, ndr) - ha chiarito il legale Chiesa - ma solo un processo su una questione fiscale e noi porteremo 190 testi per chiarire l'esatta origine di quei contanti». Per l'avvocato, inoltre, le riprese televisive in aula dovrebbero essere ammesse. Per oggi il presidente della prima sezione penale Giuseppe Fazio ha negato l'accesso a cameraman e fotografi, ma la questione potrebbe essere riproposta nella prossima udienza di fronte al collegio. Il giudice stamani, comunque, ha spiegato a Corona che «nella prossima udienza non succederà nulla, a parte l'ammissione prove, e dunque se lei non volesse venire ce lo dica, così non disporremo la traduzione dal carcere».

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