Xylella, 70 nuovi uomini per monitorare il territorio. Da lunedì la formazione

Xylella, 70 nuovi uomini per monitorare il territorio. Da lunedì la formazione
di Roberta Grassi
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Mercoledì 26 Agosto 2015, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 12:24

La caccia alle piante infette da Xylella, nell’auspicio che non ce ne siano di nuove, parte con il reclutamento di circa settanta nuovi agenti e ispettori fitosanitari. Alcuni saranno individuati all’interno del corpo forestale dello Stato e dell’Arif (Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali), altri saranno chiamati a unirsi alla schiera negli enti locali, qualora ce ne fosse disponibilità. Diversamente si procederà con una formale procedura di selezione.

La formazione partirà lunedì prossimo. Tutti gli agenti e gli ispettori che mapperanno il territorio nelle aree delimitate dal commissario straordinario Giuseppe Silletti avranno strumentazione gps in grado di localizzare precisamente ogni pianta infetta. Sarà costituita una sorta di anagrafe degli ulivi malati, si procederà poi con le disposizioni: abbattere, se l’esito dei campionamenti sarà positivo, attuare misure alternative nelle zone limitrofe.

L’intensificazione del monitoraggio, per lo più nella fascia cuscinetto brindisina tra Torchiarolo, dove di recente sono spuntati altri tre focolai, e Oria, è stata oggetto di una disamina approfondita nel vertice che si è tenuto ieri a Bari, convocato da Silletti.

Vi hanno partecipato oltre ai componenti della struttura commissariale, anche gli organismi fitosanitari e i funzionari del settore Agricoltura della Regione. Il tavolo tecnico precede di poco la riunione del Comitato fitosanitario permanente di Bruxelles prevista per venerdì 28 agosto, in cui i rappresentanti dei dipartimenti Agricoltura degli Stati membri torneranno a parlare della fitopatia che ha colpito gli ulivi del Salento e altre specialità di piante in Corsica.

All’ordine del giorno proprio “eventuali misure di sorveglianza rafforzata in tutto il territorio europeo” e non si esclude che dopo l’individuazione di tre focolai a Torchiarolo si possa anche “ridefinire” l’area delimitata in Puglia, già parzialmente modificata lo scorso 31 luglio. I sette ulivi al confine tra il Brindisino e il Salento sono stati inclusi nell’area infetta. La Regione non ha così ritenuto di variare l’estensione della fascia cuscinetto. Ma, a quanto spiegato da Enrico Brivio, portavoce del commissario europeo alla Salute, Vytenis Andriukaitis, che il 20 luglio ha visitato il Salento, da Bruxelles potrebbero giungere indicazioni differenti. C’è poi la Francia che, in merito ai 14 focolai localizzati in Corsica, è tornata ad “accusare” l’Italia. «Le autorità francesi hanno trovato altre piante infette e fino alla settimana scorsa erano 14 i focolai registrati», ha detto il portavoce. Nell’isola francese le piante colpite dal batterio killer non sono ulivi come in Puglia ma Polygala a foglia di mirto e inoltre sono affette da un ceppo diverso di Xylella rispetto a quello pugliese. Tuttavia le autorità francesi sostengono che alcune di queste piante sono arrivate da vivai italiani e per questo sono in corso verifiche per accertarne l’origine. Di qui anche l'idea, che sarà analizzata nel corso della riunione di venerdì, di mettere a punto “misure di sorveglianza rafforzata in tutto il territorio europeo” per evitare il rischio della presenza di focolai non rilevati. Esattamente quanto preliminarmente ha deliberato il commissario Silletti: un pacchetto di nuovi controlli capillari nelle fasce a rischio del territorio (principalmente nella zona cuscinetto e di sorveglianza) per consentire all’Italia di giungere preparata all’appuntamento con l’Europa che continua a vigilare sull’azione di contrasto efficace e rapida contro il diffondersi della fitopatia, stabilita lo scorso maggio.

A settembre si farà il punto e si tornerà a valutare l’operato dell’Italia su cui pende sempre la spada di Damocle di una procedura di infrazione. A novembre, poi, gli ispettori della Commissione Ue torneranno in Puglia per prendere visione degli ulteriori sviluppi della situazione nel Salento. A febbraio 2016 lo stato di emergenza, già prorogato di sei mesi, dovrebbe essere cessato non essendo prevista, al momento, la possibilità di concedere ancora termini per operare con procedure di eccezionalità. Nel frattempo gli ispettori e gli agenti fitosanitari proseguiranno il giro di perlustrazione che, a partire dall’esame esterno delle piante, passando per il campionamento e per l’analisi di laboratorio, terrà sotto controllo la diffusione del contagio. L’avanzamento verso nord, dato ormai di fatto, ha destato preoccupazione. Ora l’intero territorio dovrà essere passato ai raggi x.

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