Niente vacanza per due non vedenti in Puglia: «Per l’hotel i clienti protesterebbero»/Il racconto

Niente vacanza per due non vedenti in Puglia: «Per l’hotel i clienti protesterebbero»/Il racconto
di Giuseppe MARTELLA
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Lunedì 3 Luglio 2023, 07:18 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 18:53

«Una struttura alberghiera non dovrebbe incolpare i clienti per giustificare i propri pregiudizi. Ci vuole franchezza. E noi abbiamo subìto l’umiliazione della discriminazione». Una denuncia civile quella di Veronica, giovane non vedente desiderosa di andare in vacanza con il suo compagno, anche lui privo della vista, dopo il trattamento ricevuto da un hotel di Vieste, il quale prima avrebbe accettato la prenotazione e poi avrebbe cambiato atteggiamento sino a quando i due non hanno potuto fare altro che rinunciare. 

Ecco come sono andati i fatti


Ma come si è sviluppata la questione? La ricostruzione nelle parole di Veronica: «Alla fine di maggio assieme al mio fidanzato abbiamo iniziato a cercare un villaggio che avesse l’accesso alla spiaggia senza attraversamenti e in assenza di altri fattori che potessero farci dipendere da qualcuno». Una ricerca complicata per tutta una serie di motivi, sino a quando al ragazzo torna in mente l’hotel sul Gargano dove in passato aveva trascorso le vacanze per tre anni di fila, accompagnato da un’altra persona non vedente.

«Contattiamo la struttura, spieghiamo la nostra situazione – ricorda ancora Veronica – e chiediamo soltanto che all’arrivo ci sia qualcuno a indicarci i percorsi. La risposta è positiva, accettiamo il preventivo che ci inviano e paghiamo tutto con formula “pensione non rimborsabile”». Mentre i due vacanzieri prenotano il viaggio in treno e il transfert che li porterà in albergo, arriva la telefonata da una delle receptionist. «La quale mi chiede prima l’orario di arrivo per fare sì che qualcuno ci indichi i percorsi, ma all’improvviso – aggiunge la ragazza – il tono delle sue parole cambia.

Mi dice che non potremmo avere un assistente h24, noi non lo avevamo chiesto, e che dobbiamo promettere che non disturberemo in qualche modo gli altri ospiti».

Nella sua ricostruzione, la giovane rammenta alla dipendente dell’albergo di Vieste che non è loro abitudine non disturbare nessuno e che anzi, in più di un’occasione, sono stati aiutati volontariamente da altre persone ospitate come loro in altre strutture vacanze. La receptionist avrebbe risposto che «sì la gente aiuta ma poi si lamenta perché è cattiva. E le eventuali recensioni negative sull’hotel sarebbero tante da produrre un danno importante alla nostra struttura».

La ragazza chiede inutilmente di potere sentire il direttore dell’albergo per capire cosa stia succedendo e allora chiede il rimborso della vacanza prenotata. «Prima mi viene detto che non si può avere, poi la versione cambia e in effetti ci viene inviata la copia del bonifico che rimborsa per intero la somma da noi versata. Resta la sofferenza – l’amara conclusione di Veronica - perché queste situazioni non dovrebbero più verificarsi». Contattati, dall’hotel di Vieste si limitano a precisare che «la signora ha prenotato e poi rinunciato volontariamente alla prenotazione, così come scritto in una mail. E la struttura, in maniera del tutto eccezionale, ha rimborsato l’intero pacchetto che pure non era rimborsabile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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