La Basilica di Santa Maria di Siponto rinasce grazie ad un'installazione artistica

La ricostruzione della Basilica di Siponto
La ricostruzione della Basilica di Siponto
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Sabato 12 Marzo 2016, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 13:26

Una grande opera d'arte. E' stata svelata a Manfredonia, nel parco archeologico di Santa Maria di Siponto, l'opera d'arte promossa dal Segretariato Regionale MiBACT e dalla Soprintendenza Archeologia della Puglia con fondi strutturali del Programma Operativo Interregionale - Attrattori culturali, naturali e turismo - P.O.In. 2007 - 2013.

L'elemento caratterizzante è l’installazione artistica del giovane Edoardo Tresoldi: una struttura in rete metallica leggera e trasparente che ridisegna i volumi originari dell’antica basilica, costruita in soli 3 mesi a ridosso della chiesa medievale esistente. Un’opera permanente alta 14 metri che rende unico l’intervento e definisce un nuovo landmark nel paesaggio pugliese; u n originale connubio tra archeologia e arte contemporanea che restituisce la terza dimen sione ad architetture ormai scomparse, integrandosi e fondendosi con l’ambiente circostante, a fini conservativi e divulgativi. L’opera è stata realizzata grazie a una squadra di giovani creati vi under 30 che hanno lavorato su un progetto condiviso con le maestranze dell’impresa pugliese e gli archeologi che nel frattempo completavano gli scavi nella basilica. Un investimento di 3,5 milioni di euro, di cui 900mila euro per la realizzazione dell’o pera artistica. La scelta coraggiosa della committenza pubblica ha reso pos sibile questa sperimentazione. I nvestendo nell’innovazione e nell’industria creativa si è concretizzato un intervento di restauro e di riqualificazione delle antiche strutture esist enti, con l’obiettivo di re - immetterle nel circuito turistico del Gargano, intercettando anche il pellegrinaggio religioso.

«Il progetto è nato da un’esigenza di carattere conservativo per coprire e proteggere i mosaici della basilica paleocristiana. Nelcorso della progettazione -spiega Luigi La Rocca, Soprintendente Archeologo della Puglia -abbiamo deciso di coniugare gli aspetti ricostruttivi dell’alzato con le esigenze di conservazione e abbiamo trovato nella leggerezza e nella trasparenza delle opere di Edoardo Tresoldi il modello di riferimento da utilizzare».
Eugenia Vantaggiato, Segretario regionale del MiBACT per la Puglia, spiega in proposito che «la coraggiosa scelta di far dialogare archeologia ed arte contemporanea rientra in una visione complessiva di paesaggio inteso nella sua complessità temporale fra testimonianze del passato e attualità del presente».
Prospettivatesa, come sottolinea il Direttore dei Lavori Francesco Longobardi, a «restituire alla comunità il genius loci».
Un aspetto condiviso dal giovane ma già apprezzato artista, che ha accettato la sfida. «Sono stato chiamato per fare un intervento in un sito archeologico –commenta Edoardo Tresoldi –e la mia prima idea è stata quella di fondere due tipi di linguaggio, quello antico e quello dell’arte contemporanea e penso che la mia ricerca si sia sposata con quella di chi da tempo si interroga e lavora nel campo del restauro». 

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