Favorì la latitanza del marito: arrestata 23enne. E' ai ai domiciliari

Favorì la latitanza del marito: arrestata 23enne. E' ai ai domiciliari
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Sabato 27 Maggio 2023, 10:17

Avrebbe favorito la latitanza del marito, Gianluigi Troiano, 30 anni di Vieste, in provincia di Foggia, agevolando in questo modo il clan mafioso dei Raduano. L'altro ieri i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale del capoluogo dauno hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, a carico di una donna 23enne, moglie del latitante attorno al quale, quindi, si stringe il cerchio. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione del Riesame delle misure cautelari del Tribunale di Bari, dopo il rigetto del ricorso per Cassazione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo.

Evaso un anno e mezzo fa

Troiano, evaso dai domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, circa un anno e mezzo fa, è stato inserito nella lista dei primi 100 latitanti di massima pericolosità in Italia.

L'accusa nei confronti della donna è di favoreggiamento aggravato dall'agevolazione dell'associazione mafiosa. In particolare, gli investigatori dell'Arma, coordinati dalla Dda di Bari, hanno ricostruito le attività illegali della donna, nell'ambito delle ricerche del 30enne di Vieste, evaso da Campomarino (Campobasso). Il pregiudicato era stato sottoposto alla misura cautelare dal gup del tribunale di Bari per reati di criminalità organizzata di matrice mafiosa.

La donna, in particolare, in concorso con altri due uomini già destinatari nel dicembre scorso della misura della custodia cautelare in carcere con la stessa contestazione, avrebbe fornito appoggi logistici, coperture, veicoli per gli spostamenti, ospitalità, schede telefoniche, denaro e beni di ogni genere a favore del marito, aiutandolo in questo modo a sottrarsi alle ricerche dell'Autorità Giudiziaria, il tutto, sempre secondo le contestazioni degli inquirenti, con l'aggravante di aver commesso il fatto allo scopo di avvantaggiare l'associazione mafiosa di appartenenza, riconducibile a Marco Raduano, quale articolazione operativa a Vieste del clan 'Lombardi-Ricucci-Latorrè, evitandone così l'arresto e consentendo inoltre al gruppo criminale di poter fare affidamento sullo stesso per continuare ad operare sul territorio. Dopo la cattura, i carabinieri hanno quindi ristretto ai domiciliari la donna, madre tra l'altro di tre bambini piccoli, in attesa delle successive fasi processuali.

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