Trend positivo per l’agricoltura.
È il vero valore aggiunto

Trend positivo per l’agricoltura. È il vero valore aggiunto
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Mercoledì 26 Novembre 2014, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 17:01

E’ l’agricoltura l’elemento trainante dell’economia regionale. Infatti, nonostante la crisi, in agricoltura è la Puglia la regione che fa registrare il migliore risultato quanto al valore aggiunto prodotto.

Il comparto, spinto tanto dagli investimenti, quanto da una classe imprenditoriale sempre più attenta alla green economy conferma il suo ruolo di settore trainante dell’economia, nonostante la grave crisi dei consumi. A confermare il trend di crescita è l’ultimo rapporto dell’Inea, l’Istituto Nazionale di Economia Agraria. Il 2013 si è chiuso con 55 miliardi di euro di produzione e 30 miliardi di valore aggiunto della produzione lorda vendibile. Quest’ultimo dato è in lieve crescita rispetto all’anno precedente grazie soprattutto al risultato ottenuto dalla Puglia, la regione che su questo fronte ha fatto registrare la migliore performance nazionale di valore aggiunto della produzione lorda vendibile con un più 9,2 per cento rispetto al 6 del Veneto e al 4 di Alto Adige ed Emilia Romagna. La parte del leone la fanno sempre le esportazioni, sintomo che il Made in Puglia è un brand sempre più appetito all’estero. Di converso, è tornato a crescere ai livelli del 2005 il reddito per unità lavorativa.

Per il futuro dell’agricoltura resta fondamentale l’utilizzo dei fondi europei. La nuova Pac deve soprattutto aiutare i territori e non solo rafforzare la qualità dei processi produttivi. Indispensabile al Sud la costituzione di OP, le grandi organizzazioni di produttori per la commercializzazione diretta in grado di essere competitivi sul mercato globale. E proprio su questa strada cominciano a muoversi i primi importanti passi. Infatti, i produttori, soprattutto quelli più piccoli, hanno compreso l’importanza di riunirsi in consorzi e associazioni per cercare di far fronte comune abbattendo non solo i costi di produzione, ma anche le frontiere, in modo da affrontare i mercati esteri come un’unica grande squadra.

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