Puglia, la ripresa c’è. Ma è ancora lenta

puglia ripresa lenta
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Mercoledì 26 Novembre 2014, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 17:03
Si avvertono segnali positivi rispetto al passato. L’analisi nell’ultimo studio di Banca Italia

Rimane vivo il problema dell’occupazione. Mentre i dati degli investimenti per il prossimo anno sono rivisti al ribasso rispetto alle previsioni.



Avanti adagio. La Puglia che non si arrende, che prova a ripartire lasciandosi la crisi alle spalle va avanti così. A tratti a passo di gambero, ad altri leggermente più spedita. E mentre alcuni settori fanno da locomotiva, altri zavorrano la ripresa. In mezzo c’è il solito balletto di cifre e giochi di ruolo della politica. C’è comunque una certezza su tutte: la Puglia non è ferma e, pur fra molti alti e bassi, cerca di guidare la rivincita dell’Italia partendo dal Mezzogiorno spesso fanalino di coda.

In questo contesto, e mentre ci avviamo a far scorrere i titoli di coda dell’anno in corso, è tempo di primi bilanci. Come quello rilasciato dalla Banca d’Italia. Gli indicatori congiunturali – spiegano dall’istituto centrale – evidenziano che nei primi mesi del 2014 in Puglia sono emersi segnali di un'attenuazione della fase recessiva. L'attività industriale è tuttavia rimasta debole: secondo le indicazioni del sondaggio condotto dalla Banca d'Italia il fatturato si sarebbe ulteriormente ridotto, risentendo principalmente del calo della domanda interna. Le vendite all'estero, sebbene complessivamente in crescita nel primo semestre dell'anno, hanno evidenziato un rallentamento nel corso del periodo. Le imprese hanno ulteriormente ridotto la spesa per investimenti nel 2014 e ridimensionato i piani per il 2015, malgrado le attese positive sull'evoluzione degli ordini e della produzione per i prossimi mesi.



Anche nel settore dell'edilizia il calo dell'attività produttiva si è attenuato e in prospettiva il comparto delle opere pubbliche potrebbe beneficiare dell'incremento degli importi dei bandi di gara pubblicati dalle Amministrazioni pubbliche nel primo semestre dell'anno. Inoltre un segnale di stabilizzazione del ciclo per il comparto residenziale potrebbe essere rappresentato dall'interruzione della flessione nelle compravendite di immobili rilevata dall'OMI.



I trasporti e il turismo hanno registrato dinamiche nel complesso negative. Nel primo semestre del 2014 il mercato del lavoro ha ancora risentito della debolezza della congiuntura e il numero degli occupati ha continuato a diminuire. Dalla fine del 2012 il tasso di disoccupazione in regione è progressivamente cresciuto, portandosi nel primo semestre dell'anno in corso al 21 per cento, un livello superiore di oltre otto punti percentuali rispetto alla media nazionale. Nei dodici mesi terminanti a giugno i prestiti sono diminuiti, sebbene a ritmi meno intensi rispetto sia al 2013 sia alla media nazionale e del Mezzogiorno.

La flessione ha riguardato sia le famiglie sia le imprese; riguardo a queste ultime, essa è risultata più intensa nei confronti di quelle di minore dimensione e non si è estesa al comparto energetico. Secondo i risultati dell'indagine svolta dalla Banca d'Italia presso le banche, il minor calo del credito alle imprese è connesso con la stabilizzazione della domanda e con condizioni di offerta rimaste sostanzialmente sui livelli dell'anno scorso.



La domanda delle imprese si è indirizzata ancora al finanziamento del capitale circolante e alla ristrutturazione del debito. Anche i prestiti alle famiglie hanno continuato a ridursi, sebbene a ritmi inferiori rispetto a quelli delle imprese. La qualità del credito è ancora peggiorata, ma ha mostrato segnali di stabilizzazione. Il flusso delle nuove sofferenze sui prestiti alle imprese, pur rimanendo su livelli storicamente elevati, è diminuito, mentre è aumentata l'incidenza dei prestiti caratterizzati da un minore grado di anomalia. Insomma, lentamente (nonostante il clima di fiducia non sia ancora ai massimi) qualcosa comincia a muoversi. Il che, rispetto a qualche tempo fa, è già una buona notizia dopo un intenso lustro di recessione che difficilmente sarà dimenticato.



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