Moscovici all'Italia: «Ok la flessibilità, ma rispettate gli impegni»

Moscovici all'Italia: «Ok la flessibilità, ma rispettate gli impegni»
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Lunedì 19 Gennaio 2015, 13:37 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 17:23
Il governo italiano deve assicurare un taglio strutturale del deficit/pil quest'anno pari a 0,25% (poco meno di 4 miliardi) per rispettare le regole di bilancio europee secondo la nuova versione «flessibile» definita dalla Commissione europea. Lo ha indicato il responsabile degli affari economici Pierre Moscovici nel corso di un incontro con la stampa italiana. «Per l'Italia lo sforzo di bilancio quest'anno passa per rispettare l'obiettivo di medio termine passa da 0,5% del pil a 0,25%», ha detto Moscovici. Ciò è possibile «perchè la comunicazione sulla flessibilità delle regole sui bilanci viene applicata subito».



L'analisi sul bilancio italiano che la Commissione Ue farà a inizio marzo «si baserà sulla nuova flessibilità», ma «lo sforzo richiesto di 0,25 va comunque rispettato» ed entro questa settimana devono arrivarci «i dati su bilancio, riforme e sforzi» previsti: ha detto il commissario Ue.



Il commissario agli affari economici ha spiegato che «dobbiamo ricevere entro questa settimana, prima della finalizzazione delle previsioni economiche che presento il 5 febbraio, le informazioni relative alle analisi economiche e di bilancio italiane, oltre agli impegni su riforme». La scadenza è dettata dalla necessità della Commissione di includere i dati aggiornati nelle prossime stime. Con Roma, spiega, «sono in corso scambi tecnici e ci sarà una seconda missione tecnica a Roma prima della fine del mese».



Sull'utilizzo della flessibilità non c'è alcun dubbio: «La nostra analisi si farà a inizio marzo e si baserà sull'applicazione della flessibilità perchè questa comunicazione è immediata, è solo un'interpretazione delle regole che è compresa nel mio portafoglio». Per l'Italia, spiega Moscovici, «lo sforzo richiesto passa da 0,5 a 0,25, che è già un progresso e che va rispettato. L'Italia può beneficiare delle tre clausole, quella per investimenti, quella per le riforme e quella per l'aggiustamento ciclico», che di fatto ha già ridotto lo sforzo richiesto a causa della recessione. Ma il commissario sottolinea che «potenzialmente» ha accesso alle tre clausole, perchè per avervi accesso servono «riforme e investimenti».



Se l'Italia non farà lo sforzo strutturale richiesto, Bruxelles può sempre giocare la carta delle sanzioni che però «sono sempre una sconfitta, lo scopo della Commissione non è punire ma convincere, vogliamo avere un dialogo costruttivo» con il Governo.