Grecia, l'opposizione chiede a Renzi di riferire in Parlamento

Grecia, l'opposizione chiede a Renzi di riferire in Parlamento
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Domenica 28 Giugno 2015, 15:57 - Ultimo aggiornamento: 16:34
L'opposizione chiede al governo di riferire in Parlamento sulla Grecia.



«La situazione è assolutamente grave e preoccupante. L'uscita della Grecia dall'euro sarebbe un disastro, per tutta l'Europa, per tutta l'area euro, soprattutto per il nostro paese, impiccato com'è al suo debito», afferma è Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, ai microfoni del Tg5. «Padoan, ministro dell'Economia e delle Finanze, venga immediatamente in Parlamento per spiegare quello che sta succedendo, ma soprattutto per farsi dare dal Parlamento un indirizzo politico che questo governo non ha, non ha avuto, per risolvere il problema della Grecia. Il problema della Grecia va risolto, la Grecia non va lasciata sola», conclude Brunetta.



«Di fronte a uno scenario che si preannuncia catastrofico cosa intende fare il governo italiano per salvare la Grecia dal baratro? L'esecutivo italiano venga immediatamente in Parlamento a riferire su come intende muoversi perché a oggi non conosciamo assolutamente nulla», chiede anche la deputata forzista Stefania Prestigiacomo. «Se la Grecia fallisce - prosegue l'azzurra - ci saranno ripercussioni preoccupanti su tutti i mercati europei e quindi anche in Italia: il nostro Paese è già ridotto male, ci mancano solo le conseguenze di un default di Atene. Renzi e Padoan battano un colpo prima che sia troppo tardi».



«Monti, Letta e Renzi ci hanno portato a una gigantesca esposizione nei confronti della Grecia, ben 65 miliardi. In proporzione al Pil italiano siamo i primi creditori in Europa. Difficilmente ci verrà restituita questa cifra. Il governo italiano deve riferire in Parlamento sull'esatta esposizione nei confronti dell'Italia, deve spiegare come intende far fronte a questa gigantesca perdita e ai pericoli di rialzo dei rendimenti dei titoli», dichiara Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d'Italia.



«Chiediamo che il ministro Padoan venga immediatamente a riferire in Parlamento sul sempre più probabile Grexit. Vorremmo ascoltare l'orientamento autentico del governo italiano. E vorremmo anche comprendere se il nostro Paese vuole svolgere una funzione attiva per scongiurare l'aggravarsi della crisi greca. È arrivato il momento della chiarezza», afferma anche Sinistra Ecologia Libertà con il capogruppo dei deputati Arturo Scotto.



«Qual è stata la posizione del governo italiano sull'irresponsabile ultimatum dato al governo Tsipras dall'eurogruppo? E sulla scelta punitiva di non estendere il programma per tre giorni? Il ministro Padoan venga a riferire in Parlamento al più presto». È quanto chiede il deputato Stefano Fassina, che ha appena annunciato l'addio al Pd. «I governi dell'euro-zona - prosegue - hanno proposto al governo greco, come nel 2010 e nel 2012, un programma irrealistico, un pacchetto di misure recessive, inique sul piano sociale e di aggravamento dell'insostenibilità del debito pubblico. Il governo Tsipras ha avuto il coraggio di restituire la parola al suo popolo e di chiedere di respingere l'ultimatum. Il referendum del 5 luglio è una lezione di democrazia per tutta l'euro-zona. È un passaggio di portata storica. Il governo italiano da che parte sta?».



«Tsipras ha tenuto un comportamento fermo e dignitoso non cedendo ai ricatti ai quali cede il nostro premier non eletto da nessuno», scrive in un tweet Alessandro Di Battista, membro del direttorio M5S. «In Grecia deciderà il popolo. Non si sa come finirà ma soltanto questo ha fatto andare su tutte le furie l'Ue delle banche!», aggiunge l'esponente del direttorio M5S.



In caso di fallimento e uscita dall'euro della Grecia «sicuramente ci saranno delle tensioni sui mercati. Però sono convinta che l'Italia è un paese forte che non può temere contagi». Lo dice ai microfoni del Gr Rai la vice segretaria del Pd Debora Serracchiani. «Abbiamo lavorato molto per rendere più stabile la nostra economia - rivendica - abbiamo fatto delle riforme davvero importanti anche per la semplificazione istituzionale. Abbiamo fatto tutto quello che ci permette di poter dire che siamo pronti

anche a un'eventuale uscita dall'euro della Grecia».



A chi le domanda se questa possibilità potrebbe dare fiato in Italia a chi vuole uscire dall'euro, «è ormai da tempo - ribatte Serracchiani - che ci sono alcune forze politiche che invitano il paese a uscire dall'euro, dichiarano apertamente che non possiamo andare avanti in un contesto europeo. Quello che accadrà in Grecia - e mi auguro ancora che non accada - forse farà riflettere qualcuno che pensa che l'uscita dall'euro sia sostanzialmente una passeggiata oltre che una soluzione».