Pensioni, Poletti: «Il governo lavora a scivolo per gli esodati»

Giuliano Poletti
Giuliano Poletti
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Domenica 13 Aprile 2014, 20:22 - Ultimo aggiornamento: 20:26
Creare un automatismo affinch i lavoratori che si ritrovano nel limbo dell'esodato (n stipendio ma neanche assegno della pensione finch non hanno raggiunto i requisiti spostati in avanti dalla riforma Fornero) possano essere tutelati. Su questo sta lavorando il governo che, contemporaneamente al pacchetto lavoro per rendere più elastico l'accesso nel marcato, si sta preoccupando di risolvere anche alcuni dei maggiori problemi "ereditati" e quelli che sono destinati a diventare sempre più spinosi come quello dei cinquantenni che perdono il lavoro.



Così mentre la Cgil continua a denunciare che il governo si muove verso una maggior precarietà, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, parlando degli esodati annuncia: «Stiamo cercando di costruire uno scivolo che consenta di collegare la condizione di queste persone al pensionamento». Cioè salvaguardare gli esodati fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici.



Ma si tratta comunque di «un'operazione che ha dei costi - spiega il ministro - quindi la discussione che stiamo facendo è costruirla tecnicamente bene per evitare di riprodurre i problemi e trovare un bilanciamento che ci consenta di fare questa operazione in maniera efficace. Bisogna fare una regola generale che dice "tutti quelli che arrivano a queste condizioni possono avere questo tipo di trattamento"».



Una «buona notizia» la definisce il presidente della Commissione lavoro, Cesare Damiano, sottolineando che la proposta «potrà trovare una sua verifica concreta al tavolo che il Governo ha promesso di istituire, su nostra richiesta, entro il mese di aprile».



Si pensa intanto anche a dei benefici fiscali alle aziende che reimmettono nel sistema produttivo chi ha poco mercato nel mondo del lavoro: i cinquantenni. «Stiamo lavorando - annuncia ancora Poletti - ad un idea di contratto di reinserimento che garantisca alle imprese un vantaggio economico significativo» e in particolare un vantaggio a chi assume «persone avanti con l'età che hanno perso il lavoro». I vantaggi economici ai quali pensa

Poletti sarebbero «minori oneri, minore trattamento fiscale e sul piano contributivo».



E interventi sono annunciati anche per i giovani: il governo sta lavorando «per ampliare la fascia fino a 29 anni» dei giovani che potranno godere del progetto Garanzia giovani. Cioè il progetto è rivolto a ragazzi «che interrompono gli studi, o li concludono e non trovano un'occupazione». E che così hanno «qualcuno che li prende in carico, con la possibilità di uno stage o un'opportunità di lavoro».



Più in generale Poletti ritiene che serva un cambio «alla radice dell'impianto» del contratto di lavoro, puntando sulla «collaborazione e condivisione». E nel frattempo «vogliamo fare un lavoro sul contratto di inserimento, per avere contratti fra loro competitivi: un contratto a tempo indeterminato con un avviamento che costi meno rispetto a un contratto a tempo determinato, abbassando i costi di quello a tempo indeterminato».