Cina in crisi, mercati a picco. Shanghai cede l'8,5%. Crollano le piazze europee: Milano - 6%

Cina in crisi, mercati a picco. Shanghai cede l'8,5%. Crollano le piazze europee: Milano - 6%
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Lunedì 24 Agosto 2015, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 09:41
E' il lunedì nero delle Borse: la crisi cinese, con Shanghai che chiude con un tracollo dell'8,49%, fa andare a picco i listini europei e statunitensi.



A scatenare il panico la paura di una frenata dell'economia cinese che ha destabilizzato dapprima i mercati asiatici e poi le piazze azionarie continentali, che chiudono la seduta con perdite tra il 5% e il 6% dopo aver segnato cali anche superiori. Le vendite colpiscono soprattutto i titoli minerari, dell'energia e le utility. Molte materie prime ai minimi da oltre sei anni (rame, nickel, alluminio). Giù anche il petrolio, ai minimi dal 2009.



A Wall Street il Dow Jones dopo un'ora di 'panic selling' ha invertito la rotta, ma poi è toranto a scivolare chiudendo con un pesante ribasso del 3,55% a 15.874,82 punti. Giù anche l'indice dei titoli tecnologici Nasdaq, che cede il 3,82%.



Il fuso orario che fa chiudere le Borse cinesi in concomitanza all'avvio di quelle europee, con il nuovo crollo di Shanghai e Shenzhen (-7,83%), ha fornito tutti i presupposti di questo lunedì nero. Ma con una considerazione: si tratta di una correzione pesante ma ovvia, dato che i mercati azionari sono da molti mesi ai loro massimi senza un fondamento nell'economia reale. Shanghai per esempio nelle ultime cinque sedute ha ceduto quasi il 20% e il 37% da metà giugno, quando però segnava il raddoppio della sua capitalizzazione rispetto solo a sei mesi prima.



La questione centrale è che gli operatori, su una Borsa sostanzialmente periferica come comunque quella cinese, di fronte alla fuga dei capitali stranieri si attendevano il solito massiccio e coordinato intervento del governo di Pechino attraverso le banche statali, da sempre costrette a immettere liquidità per contenere le perdite. In queste giornate non è successo o è avvenuto con ritardi tali che hanno portato a vendite immediate da parte degli investitori. Secondo gli analisti potrebbe essere una scelta deliberata da parte di Pechino: dopo aver svalutato lo yuan, lascia che il mercato trovi il suo punto di equilibrio senza interventi esterni.



La Cina deve aumentare la flessibilità del tasso di cambio in maniera più rapida. Così la Casa Bianca ha commentato le turbolenze dei mercati finanziari. «L'economia americana è più resistente oggi rispetto al passato e siamo fiduciosi sul fatto che questa tendenza durerà. Ma il Tesoro Usa è vigile e monitora da vicino la situazione dei mercati finanziari», ha detto il portavoce Josh Earnest.



Piazza Affari maglia nera nell'eurozona. Dopo una apertura da incubo per Milano e tutte le principali Borse mondiali, nel pomeriggio c'è stato un timido tentativo di recupero quindi la chiusura in pesantissimo calo. Per i mercati questo lunedì ha segnato il peggior ribasso dal fallimento di Lehman Brothers del 2008.



Sul listino di Milano la violenta corrente di vendite ha toccato senza particolari distinzioni tutti i settori, segno che la debolezza è strutturale del mercato, ma alcune blue chip di Piazza Affari hanno pagato pesantemente: Tenaris ha perso il 9,6%, Eni il 7,9% a 13,1 euro, Fca il 7,7% a quota 12,01, Mps il 7% a un prezzo di 1,68 euro. Molto male anche le altre banche: Unicredit -6,2%, Intesa -6,1%. Hanno tenuto per tutta la seduta Pirelli, Ansaldo e Wdf, che hanno ceduto meno di un punto percentuale.



Spread in rialzo. Il differenziale di rendimento tra il Btp decennale e il Bund con la stessa scadenza sale a 133 punti base dai 129 della chiusura di venerdì.
In rialzo anche il rendimento del titolo italiano all'1,91% dall'1,86% della vigilia.




Atene perde più del 10 %. Chiusura molto pesante anche per la Borsa di Atene, coinvolta nella tempesta che ha colpito i mercati mondiali: l'indice principale ha ceduto il 10,5% finale. Male anche i titoli di Stato: il bond a due anni registra una crescita dei rendimenti di 145 punti base al 12,9%, quello a 10 anni di 20 'basis point' a un tasso del 9,5%.




A Tokyo la Borsa ha accusato un tonfo del 4,61%, il più grande calo in oltre due anni. Taiwan ha registrato un calo del 7,46%. Chiusura in forte calo anche per la Borsa australiana, che ha perso quasi il 4% azzerando due anni di guadagni.



L'euro sale contro il dollaro. Continua la corsa al rialzo dell'euro contro il dollaro sui mercati valutari. La moneta unica sale a 1,15 dollari per la prima volta dal 3 febbraio scorso. Gli investitori scommettono che la Federal Reserve non alzerà i tassi d'interesse il mese prossimo dopo il crollo delle Borse.

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