Raccolta differenziata con due asine? Appello al sindaco e all'Amiu di Taranto: «Risparmiatele»

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Mercoledì 24 Settembre 2014, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 23:07
Lettera aperta al Sindaco di Taranto Stefano, al Presidente AMIU Taranto

Federico Cangialosi e al responsabile della riserva genetica dell’Asino di

Martina Franca Donato Tagliente Buongiorno mi chiamo Giuseppina, scrivo una mia opinione riguardo la news “Taranto due asine tra i vicoli della città vecchia” del 18/09/2014. Nutro un

profondo rispetto per l’Ambiente, la Natura e gli Animali ma non comprendo come due asine possono insegnarci l’importante responsabilità della “Raccolta

Differenziata".

Il mio bisnonno nel 1868 aveva un appalto per la “Nettezza Urbana” nella cittadina di Ginosa. Andava in giro per le strade con un traino tirato da due

cavalli, oltre i rifiuti classici c’era anche il problema della raccolta degli escrementi lasciati per strada dai due animali che in quell’epoca venivano raccolti e usati come concime naturale.

Domando: perché portarci indietro in un'epoca superata che non ci appartiene più? Come due asine possono sensibilizzare gli utenti a recuperare, riusare, riciclare, raccogliere differenziando? Le due asine essendo specie protetta non starebbero meglio

nel loro ambiente naturale? Usate a scopo terapeutico come la “Pet Therapy”, valorizzarne la razza, ma con la sensibilizzazione della “Raccolta

Differenziata” non vedo nessun nesso, la città per loro sarebbe solo fonte di stress.

Oggi abbiamo i mezzi e la tecnologia dalla nostra parte perché non lasciare che questo lavoro venga svolto da persone? Persone che non riescono a

mettere insieme il pranzo con la cena mentre ad Elsa ed Esmeralda la biada non manca. Lasciamo che ognuno abbia il posto giusto nel proprio ambiente a

rispetto di ogni specie.

Fate lavorare gli addetti alla “Raccolta

Differenziata” interagendo e informando il cittadino sull’uso corretto dello smistamento dei vari materiali da riciclo.

Vi saluto cordialmente ringraziandovi per l’attenzione.



Giuseppina Quaranta