Di notte prigioniera del parcheggio
alla stazione ferroviaria di Lecce

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Giovedì 4 Novembre 2010, 20:21 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 13:14
Salve,

volevo segnalarvi questa incredibile vicenda relativa alla scorsa notte presso il Parcheggio Custodito(??!!!) della Stazione Ferroviaria di Lecce.

Di ritorno dal week end lungo, dopo aver perso una coincidenza a Bari per Lecce a causa di un ritardo del treno con cui viaggiavo, arrivo finalmente alla stazione di Lecce verso le 0:50 dove il Sabato precedente avevo depositato la mia auto presso il Parcheggio Custodito della Stazione Ferroviaria. Avendo davanti a me ancora 50 km da percorrere prima di arrivare a destinazione, prendo velocemente l'auto e mi accingo ad effettuare il pagamento del biglietto del parcheggio che mi avrebbe poi consentito di far aprire le sbarre e uscire dall’area.



Mi rendo conto immediatamente che il macchinario è fuori uso. Premo un tasto con sopra indicato un telefono (emergenza??!!) che ovviamente non funziona. Dopo qualche minuto di panico (stazione deserta, diluvio universale e da sola, i miei familiari ancora fuori e cellulare scarico) mi accorgo che sul macchinario è presente un numero verde.



Salvezza? NOOO!!! Non mi risponde nessuno per almeno una ventina di chiamate. Ovvio, è l'una di notte, mica si può lavorare a quest'ora! Allora mi faccio coraggio e vado in giro per la stazione a chiedere soccorso. Incontro il custode della Stazione Ferroviaria a cui espongo il problema. Salvezza??!!

NOOOOO!! Il signore mi risponde che la gestione del parcheggio è affidata ad una società esterna e che non poteva essermi assolutamente di aiuto. A quel

punto perdo la calma e faccio presente al signore che la prima cosa che avrei fatto il giorno dopo è denunciarlo per omissione di soccorso e che se mi fosse successo qualcosa lui sarebbe stato il primo responsabile.



Torno alla mia auto parcheggiata vicino la macchinetta rotta di fronte alle sbarre di

quella che era ormai la mia prigione . A quel punto decido di chiamare le forze dell'ordine. Compongo il 112. Salvezza? No. Non risponde nessuno. Allora compongo il 113. Alla prima chiamata (spero per un errore) mettono giù. La seconda volta mi va bene. Espongo il problema. Il poliziotto gentilmente mi dice subito che sarebbero intervenuti al più presto, ma che

dovevo attendere un pò in quanto a causa della forte pioggia c’erano state molte chiamate. Nel frattempo due “personaggi”, direi poco raccomandabili, si

avvicinano alla macchina per chiedere dei soldi. Metto in moto la macchina e mi allontano nella parte posteriore del parcheggio.



Nel frattempo, il custode della stazione, pentito, impietosito o forse spaventato dalle mie minacce, si avvicina e mi chiede se avevo bisogno di aiuto. Per farla breve, dopo circa venti minuti dalla prima chiamata, ormai a notte inoltrata ed esausta, richiamo la Polizia per sollecitare il loro intervento e dopo qualche minuto arrivano.



Disponibili e gentili, devo dire, hanno cercato qualche possibile soluzione. Alla fine si è deciso di forzare il passaggio a livello e farmi finalmente uscire da quell’incubo. La prima cosa che ho fatto stamattina è stata quella di formulare un reclamo scritto alla società Metropark che gestisce molti parcheggi custoditi d'Italia. E' inconcepibile che un servizio pubblico, a pagamento tra l'altro, non disponga di un sistema di pronto intervento 24 ore su 24 in caso di guasto.



G. F.

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