“Paulab”, arte e ricerca nel nome di De Martino
Nel Salento la residenza con artisti e studiosi

“Paulab”, arte e ricerca nel nome di De Martino Nel Salento la residenza con artisti e studiosi
di Marinilde GIANNANDREA
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Mercoledì 28 Giugno 2017, 21:18 - Ultimo aggiornamento: 21:20
Dispositivi mistici e rituali, tarantismo e fascinazione, l’eredità di Ernesto de Martino è ancora straordinariamente attuale. Lo testimoniano l’acquisizione del suo archivio da parte dell’Enciclopedia Treccani e la scelta di Cecilia Alemani, curatrice del Padiglione Italiano della Biennale di Venezia 2017, che ha preso spunto dal “Mondo magico” di de Martino, il libro pubblicato nel 1948, per presentare le opere e la ricerca di Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey.
Con la ricerca del celebre antropologo italiano e soprattutto con la “La terra del rimorso”, il volume del 1961, dialoga anche la residenza “PauLab”, in corso presso la fondazione Lac o Le Mon, il luogo “cafausico” creato da Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti e Luigi Presicce in una villa del primo Novecento nella campagna di San Cesario di Lecce.
 

Crocevia internazionale di studi e di ricerca, “PauLab” è una residenza legata al patrimonio immateriale, tra scienze umane e produzione artistica contemporanea, ed è dedicata a San Paolo, il santo delle tarantolate, protettore di Galatina. Dal 21 al 29 giugno studiosi e artisti si confrontano sulle molteplici contaminazioni associate alla taranta, «nello spettro ampio di possibilità che sta dentro i riti del tarantismo – racconta Andrea Carlino, docente all’Institut Ethique Histoire Humanités dell’Università di Ginevra e direttore scientifico della residenza – che vanno anche oltre le immagini del documentario di Gianfranco Mingozzi (“La Taranta” del 1962), uno straordinario punto di partenza, ma anche un vincolo per l’immaginario legato al rito».
La cultura magico-religiosa legata al morso dal ragno è per de Martino un prezioso meccanismo di sostentamento esistenziale per le classi più povere del Sud, un aspetto storicamente sopravvissuto alle egemonie e alle pressioni sociali, in un sincretismo religioso e culturale. Un fenomeno, che è diventato dopo cinquant’anni “patrimonio immateriale” e “bene culturale”, emblema dell’identità salentina, tra promozione turistica e concerti di massa. La residenza si conclude domani, 29 giugno, a Galatina, durante la festa dedicata a San Paolo, con uno spettacolo-concerto e diverse azioni artistiche, in un percorso coerente e coordinato. Alle 19.30 Andrea Carlino, Dino Palumbo e Cesare Pietroiusti saranno a Palazzo Gorgoni per presentare il lavoro con un intervento tra arte e antropologia.
Dalle 21.30, in piazza San Pietro, il concerto dell’Orchestra Popolare di Puglia diretta da Claudio Prima, accompagnata dalle voci di Maria Mazzotta e Raiz e a seguire, nella Cappella di San Paolo, la musica elettronica della tunisina Deena Abdelwahed suonata da Amine Metani, mentre nella Cassa armonica e in diverse “stazioni” del centro storico (Cappella di San Paolo, Corte Tripio, Corte Vinella) le coreografie di Alexandre Roccoli con le ballerine del collettivo “Aste” di Lione, che intrecceranno danza e arte contemporanea. Italo-francese, figlio di minatori italiani, dal 2010 Roccoli ha sviluppato una ricerca sul tema della memoria e dell’oblio degli antichi gesti artigiani e a Galatina si connetterà in maniera astratta e concettuale alle tarantate.
Alla residenza “PauLab”, inserita nelle attività degli “Avamposti dell’immateriale”, hanno partecipato, tra gli altri, il violoncellista e performer Augustin Maurs con la sua ricerca tra aspetti visivi e musica contemporanea, i collaboratori di Giorgio Andreotta Calò, che hanno allestito la grande vasca sospesa sotto le capriate della volta del padiglione italiano della Biennale di Venezia, Romina De Novellis, artista e performer, e il turco Dorian Sari, con una ricerca artistica sulle migrazioni e gli incroci culturali.
L’ideazione di “PauLab” è di Andrea Carlino, in collaborazione con Cesare Pietroiusti, Alexandre Roccoli (direzione artistica - danza) e Claudio Prima (direzione artistica - musica). La residenza è stata realizzata in collaborazione con “Treccani Cultura”, la Compagnie Aste (Lyon), l’Institut Ethique Histoire Humanités dell’Università di Ginevra, il Comune di Galatina e il Club Unesco (sempre di Galatina), la World Music Academy e il Comune di San Vito dei Normanni, dove presso l’ExFadda il 25 giugno si è svolto un laboratorio legato al tarantismo e alla danza.
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