Glenn Cooper a Lecce: «Quando l'amore porta all'inferno»

Glenn Cooper a Lecce: «Quando l'amore porta all'inferno»
di Eraldo MARTUCCI
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Lunedì 29 Settembre 2014, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 18:06
L’Italia è la sua seconda casa, e non a caso ha scelto di presentare da noi il suo nuovo romanzo in anteprima mondiale: parliamo di Glenn Cooper e di “Dannati. Il male non muore mai”, Editrice Nord, uscito lo scorso 25 settembre. Dopo averlo promosso a Milano, Firenze, Roma e Napoli, lo scrittore americano sarà questa sera a Lecce, alle 18.30, ospite della Libreria Liberrima.



Archeologo laureato ad Harvard, medico e amministratore delegato delle più importanti industrie di biotecnologie del Massachusetts, sceneggiatore, produttore di horror ed infine scrittore di best seller dopo 60 rifiuti, il sessantunenne Cooper è l’esempio perfetto del self made man di successo. Tradotto in 17 paesi, in Italia ha la sua consacrazione assoluta: 2 milioni di copie vendute in sette anni con cinque libri, 200 settimane in classifica per la trilogia della “Biblioteca dei morti”, il suo più celebre successo.

Pochi giorni prima dell’uscita del libro Cooper, dalla sua casa a Wayland, nel Massachusetts, aveva raccontato su Youtube il suo entusiasmo per questa nuova avventura: «L’idea per questo libro mi ha colpito come un fulmine, e mi sono reso subito conto che era la mia idea più ambiziosa dei tempi della “Biblioteca dei morti”. Ho capito che questo romanzo sarebbe stato diverso da qualsiasi altra cosa scritta finora. La lotta tra il bene male ha sempre ispirato le mie storie ma questa volta mi sono spinto oltre».



«Ho creato un mondo - continua Cooper - dove continuano ad esistere tutte le persone malvagie che l’umanità ha conosciuto nel corso dei secoli; è un’idea così ambiziosa che mi ha quasi stancato: sapevo che questo progetto sarebbe stato una vera sfida ma l’ho accettata, penso di averla vinta, quindi ora è un’emozione per me presentarvelo e sono felice che voi siate tra i primi al mondo a leggere “Dannati”».



L’appassionante ed incalzante trama racconta di un mondo simile al nostro, ma completamente diverso. Un mondo dove sono confinati tutti i malvagi vissuti sulla Terra dall’inizio dei tempi. Un mondo dove c’è solo una persona “viva”. Quel mondo è l’Inferno e lui hai un solo obiettivo: tornare a casa. Alcuni sono appena arrivati in quel mondo così simile al nostro eppure così diverso. Altri invece sono lì da secoli e sono ormai indifferenti alla perenne coltre di nubi che nasconde il sole e all’atmosfera cupa che li circonda.

Ma ognuno di loro condivide lo stesso destino: dopo essere morti, sono stati condannati per l’eternità. Sia che abbiano scritto a caratteri di fuoco il loro nome nel grande libro della Storia - tiranni sanguinari, sovrani spietati, criminali di guerra - sia che nel corso della loro oscura esistenza si siano macchiati di colpe incancellabili, adesso sono tutti relegati in quel luogo maledetto. Tutti, tranne John Camp. Lui è “vivo”, ed è lì per sua scelta. Perché ha giurato di salvare la donna che ama.



Che cosa è accaduto infatti? Tempo prima, durante un audace esperimento di fisica delle particelle, la dottoressa Emily Loughty era scomparsa nel nulla. Quando si decide di ripetere il procedimento per capire cosa sia successo, John si posiziona nel punto esatto della sua “sparizione”, e in un attimo viene catapultato all’Inferno. Qui deve affrontare un mondo sconosciuto e ostile per ritrovare Emily e riportarla indietro. Ma il tempo a sua disposizione è poco, e tutti e due rischiano di rimanere per sempre prigionieri nella terra dei Dannati.



Un novello Orfeo, dunque, che cerca di riportare nel nostro mondo la sua bella Euridice. Ma più che in uno dei miti fondanti della nostra civiltà occidentale, visto che la gran parte del romanzo si svolge all’inferno, la vera ispirazione è da trovarsi ovviamente in Dante. L’intenzione più volte dichiarata dello scrittore è infatti stata quella di stimolare il pubblico di oggi, con il ritmo del thriller coinvolgente, a pensare al male in modo molto simile a come fece Dante nella sua epoca.



Ma oltre alla “Divina Commedia”, in questo romanzo c’è anche qualcosa del “Trono di spade” di George Martin, la saga che lo scrittore americano ha sempre amato per il suo potere e la sua intensità.