«Un nuovo modo di fare cinema»
Il film di Winspeare “a km zero”
conquista Berlino (e i critici)/Foto

Una scena del film di Winspeare
Una scena del film di Winspeare
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Mercoledì 12 Febbraio 2014, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 15:26
BERLINO - "In grazia di Dio" conquista pubblico e critica. Applausi per il nuovo film del regista salentino Edoardo Winspeare, proiettato per la sezione Panorama al Festival di Berlino.
Un film «a chilometri zero» lo ha definito il regista, girato praticamente “a casa” di Winspeare, cioè a Giuliano e Depressa, nel Sud Salento. Un film che ha anche riscoperto - e ora ripropone, vista l'accoglienza e visto lo stupore con cui i critici ne stanno parlando, il baratto: un po' di vino in cambio di benzina, generi alimentari in cambio di oggetti utili per girare le scene. Insomma, con una spesa di seicentomila euro ecco un film che sicuramente avreà successo. Due i produttori italiani che in queste ore sono in corsa per assicurare la distribuzione, mentre è già certo che verrà visto all'estero.



“In grazia di Dio” ha per protagoniste quattro donne (Celeste Casciaro, moglie di Winspeare, sua figlia Laura Licchetta, Barbara De Matteis e Anna Boccadamo), appartenenti alla stessa famiglia ai nostri tempi di epocale crisi economica. La loro è una piccola fabbrica tessile a conduzione familiare costretta a chiudere. Decidono allora di trasferirsi in campagna, lavorare la terra, praticare il baratto e riscoprire il senso di comunità. «Come negli altri miei film – spiega Winspeare – l’elemento locale è molto forte ma il tema è universale: la crisi vista come possibilità di un nuovo inizio, come possibilità di essere felici nonostante tutte le difficoltà. Inoltre, la presenza delle donne è determinante. Mi piace pensare a quest’opera come a una sorta di “Sangue vivo” al femminile».



La critica ha apprezzato. «Questo anomalo western salentino - scrive sul Messaggero Fabio Ferzetti - carico di simbolismi e insieme misteriosamente naturale, oltre che attraversato da echi quasi dostoevskiani, scava nello spettatore più dubbi che nei suoi stessi personaggi. E regala, come accade a volte col sinema di Ermanno mOlmi, momenti preziosi fatti dell'ingrediente oggi più raro: la semplicità»



Valerio Cappelli, del Corriere della sera, ironizza sul fatto che a "In grazia di Dio" non è in concorso perché giudicato troppo carino: «Aver fatto entrare uno spiragli odi speranza non favorisce l'ingresso in gara al Festival di Berlino - scrive - dove sono più attraenti la malinconia amara, i toni cupi».



Per Fulvia Caprara, inviata de La Stampa, «oltre al valore del racconto, che fa tornare in mente Speriano che sia femmina di Monicelli, c'è nel film un valido esempio di un nuovo modo di fare cinema»



A festeggiare Winspeare sono arrivati a Berlino, numerosissimi, gli attori, tutti non professionisti e tutti salentini, insieme ai produttori Gustavo Caputo e Alessandro Contessa, al ministro della Cultura Massimo Bray e ai rappresentati di Apulia film commission, la presidente Antonella Gaeta e il direttore Silvio Maselli. Dopo la presentazione ufficiale e la “prima” di ieri alla quale ha presenziato il ministro Massimo Bray, “In grazia di Dio” avrà altre proiezioni, ogni giorno fino a venerdì. «Tutte esaurite», dice con orgoglio Winspeare. «Posso ora tirare un sospiro di sollievo, ho terminato il film solo quattro giorni fa, dando gli ultimi ritocchi al missaggio e ai titoli mentre i tedeschi reclamavano. Loro non sono abituati ai ritardi».

Le foto del cast e della presentazione



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