Manette e "sequestro": vigile urbano sospeso dal servizio per sei mesi

Manette e "sequestro": vigile urbano sospeso dal servizio per sei mesi
di Roberta GRASSI
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Venerdì 19 Maggio 2017, 12:14
BRINDISI - Sequestro di persona e lesioni: per queste accuse il gip di Brindisi ha emesso un’ordinanza interdittiva di sospensione dal servizio per un vigile urbano di Brindisi, F.C: gli è stato per il momento anche impedito l’uso dell’arma di ordinanza e dimezzato lo stipendio (per decisione del Comune, come per prassi). Il vigile risulta indagato per un episodio denunciato nel giugno del 2014, quando a Brindisi era in corso il Negroamaro Wine Festival e la polizia municipale era alle prese con servizi straordinari. Avrebbe ammanettato due ragazzi e li avrebbe portati nella caserma di via della Torretta, dopo averne colpito uno al volto.
Il fascicolo è del pm Manuela Pellerino. Gli accertamenti sono stati condotti dai carabinieri di Brindisi, dopo che il comandante della polizia municipale, Teodoro Nigro, ha avviato e concluso una inchiesta interna. All’episodio avevano assistito altri colleghi del poliziotto municipale che per il momento, stando a quanto deciso dal gip, dovrà restare a casa.
I fatti si verificarono all’1.30 della notte. A quanto ricostruito una delle pattuglie in servizio per l’evento stava rientrando al comando. Vi fu un piccolo incidente stradale con una utilitaria a bordo della quale c’erano due ragazzi. Ne sarebbe scaturito un diverbio, una discussione poi degenerata.
I giovani formularono denuncia. Sostenevano di essere stati ammanettati e condotti all’interno della sede della polizia municipale e trattenuti per alcune ore. Uno dei due disse di essere stato picchiato: le lesioni erano documentate da un referto medico.
Erano presenti anche altri colleghi di F.C., che avrebbero tentato invano di riportare la situazione alla calma.
“Il Comando, acquisite le relazioni sia dei vigili interessati che di altri agenti comunque presenti e in grado di riferire sugli accadimenti ha avviato, subito - spiegava allora Nigro - una indagine interna. Altresì alla luce del contenuto e di alcuni dettagli riportati nelle relazioni di servizio ad oggi acquisite, il comando ha immediatamente informato la locale procura della Repubblica già interessata, peraltro, la notte dell’evento per il fermo temporaneo dei due giovani con gli atti”.
I militari dell’Arma hanno effettuato i dovuti accertamenti: il fascicolo fu assegnato dall’allora procuratore della Repubblica di Brindisi, Marco Dinapoli, a un sostituto che ha chiesto l’emissione di una misura interdittiva. Ritenendo che la permanenza in servizio dell’agente rendesse concreto il pericolo di reiterazione del reato.
Una volta disposta la sospensione per sei mesi, il Comune ha proceduto al ritiro del materiale di servizio del dipendente, con alle spalle anni al comando di Brindisi dove era giunto in mobilità dal Nord Italia.
F.C. dovrà difendersi dalle accuse che gli vengono mosse dall’autorità giudiziaria: ha dovuto affidarsi a un avvocato per rispondere dei reati che gli vengono contestati e che hanno portato all’emissione di una misura cautelare. Subito dopo i fatti trascorse un periodo a casa, in malattia. Poi tornò a lavoro. L’inchiesta è andata avanti, partita dal racconto dei due ragazzi brindisini che sono stati riascoltati dagli investigatori.
“Mi auguro una circostanziata definizione nella sola via amministrativa interna della questione”, spiegava all’epoca il comandante Nigro. Così non è stato. C’è stata formale denuncia e gli accertamenti che avrebbero potuto portare unicamente a eventuali rilievi di tipo disciplinare sono finiti all’attenzione della procura che ha ritenuto grave il comportamento del vigile. Penalmente rilevante.
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