Tutti a casa i consiglieri, si guarda al dopo Consales. E intanto cominciano gli interrogatori

Tutti a casa i consiglieri, si guarda al dopo Consales. E intanto cominciano gli interrogatori
di Roberta GRASSI
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Martedì 9 Febbraio 2016, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 08:48
Ha giocato d'anticipo il sindaco di Brindisi Mimmo Consales, ma solo per cristallizzare un dato che potrà essere speso in ambito giudiziario: ierimattina alle 8 ha fatto pervenire una lettera di dimissioni in Comune. Un'ora dopo tutti e 32 i consiglieri comunali di Brindisi si sono comunque dimessi per consentire alla città di voltare immediatamente pagina: in serata il prefetto ha avviato la procedura per lo scioglimento dell'assemblea e per la nomina del commissario.
Nella sua lettera, l’ormai ex primo cittadino ha spiegato di avere optato per questa soluzione «volendo difendermi dalle accuse che mi sono state mosse e non volendo essere di intralcio». Da oggi, almeno sotto il profilo politico e
amministrativo, si guarda al futuro: in città si riunisce l’assemblea regionale del Pd. Ed Emiliano traccia la rotta: il modello Decaro a Bari.

Consales è agli arresti domiciliari da sabato scorso con l'accusa di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. La scelta di porre nero su bianco anche la propria rinuncia all'incarico è funzionale alla richiesta di scarcerazione che formulerà il suo avvocato, Massimo Manfreda, dopo l'interrogatorio di garanzia fissato per giovedì pomeriggio alle 15 e che si terrà dinanzi al gip Giuseppe Licci e ai pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani.

Questa mattina alle 12 toccherà a Luca Screti, l'imprenditore della Nubile accusato di aver pagato al sindaco una tangente di 30.000 euro per saldare un debito col Fisco in cambio di facilitazioni amministrative per la gestione «fuori norma» di un impianto di trattamento dei rifiuti. Poi, domani, sarà la volta di Massimo Vergara, capo ufficio amministrativo della Nubile, che avrebbe provveduto personalmente a recapitare i contanti al sindaco, anche passando per il suo segretario particolare, Cosimo Saracino, che ha raccontato tutto ai magistrati dopo aver appreso di essere indagato. Brindisi, città capoluogo che attendeva la scadenza del mandato amministrativo per il 2017, si ritrova quindi d'improvviso a dover preparare la campagna elettorale.
Pochi mesi di tempo, per cercare un cambio di rotta invocato da più parti, dopo il trauma dell'affondo giudiziario.

Consales è il secondo sindaco arrestato in 13 anni: per tutta la durata del suo mandato si erano susseguite le informazioni di garanzia, le perquisizioni, i sequestri, perfino un rinvio a giudizio per la vicenda News, l'affidamento del servizio di rassegna stampa e call center alla «sua» agenzia di comunicazione, che avevano fiaccato la solidità dell'amministrazione. Negli ultimi mesi si è poi esasperato lo scontro tra Consales e il governatore della Puglia e segretario regionale uscente del Pd, Michele Emiliano, che aveva sfiduciato il sindaco già a dicembre e che domani sarà proprio a Brindisi per una riunione di partito.

Il profilo del candidato «perfetto» per quella città in cui Emiliano ha fatto per anni il pubblico ministero e che dice di amare, il governatore lo ha già tracciato oggi, parlando con i giornalisti. Ha invocato «un atto di generosità» da parte di una «personalità che decida di assolvere a un compito pesantissimo e terribile». Il paragone è con quanto accaduto a Bari: «abbiamo chiesto addirittura a un deputato di fare il sindaco di Bari - ha ricordato - che è una cosa dura ed è una di quegli atti di generosità che io non dimentico di Antonio Decaro verso la sua città». Il jolly, molto probabilmente, sarà proprio Emiliano a calarlo anche nella città capoluogo che dopo il commissariamento andrà subito al voto. Qui Emiliano si giocherà una partita politica importante per definire gli equilibri locali e nazionali. Ma guai ad affermare che la svolta giudiziaria sia stata indotta: «Siccome sono partito per tempo, c'è sempre qualche 'Pierino' che dice 'allora vuol dire che ha influenzato i magistrati. Chi lo ipotizza, lo fa a suo rischio e pericolo. Perché credo che commetta un reato».
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