Trasferito al Perrino il centro Sla di Ceglie, la comunità protesta

L'ospedale di Ceglie Messapica
L'ospedale di Ceglie Messapica
di Maria GIOIA
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Giovedì 25 Febbraio 2016, 10:38
Le promesse di finanziamenti per la riconversione dell’ex ospedale cittadino a Ceglie Messapica non mancano, anzi si sprecano. Ma nel frattempo i servizi di assistenza e prevenzione, che sono propri di un presidio territoriale quale deve o dovrebbe essere quello cegliese, vengono chiusi e trasferiti altrove per svariate ragioni.

A dimostrarlo è, per ultimo, il trasferimento del centro di ascolto - sportello per le famiglie di pazienti affetti da Sla e Sma e non autosufficienti gravissimi dell’Asl presso l’ospedale Perrino di Brindisi. Il provvedimento è stato disposto dai vertici dell’azienda sanitaria locale con una delibera, la 301 del 22 febbraio scorso, per riorganizzare il servizio e il gruppo di lavoro che se ne occuperà «a seguito della defezione di alcuni operatori».
Secondo quanto emerge nell’atto amministrativo, la rimodulazione è stata decisa dai vertici dell’Asl dopo aver preso atto delle dimissioni del responsabile dello sportello, del trasferimento dell’assistente sociale e del conferimento di diversi incarichi ad altri due componenti del gruppo di lavoro. Ma questo non è tutto, perché gli stessi vertici dell’azienda sanitaria brindisina hanno valutato anche la relazione finale per l’anno 2014-2015 sulle attività dello sportello presentato dalla referente provinciale “Aisla” e dal responsabile del centro.

Di conseguenza il servizio inserito nell’ambito del progetto “Qualify – care Sla Puglia” è stato trasferito presso l’ospedale Perrino. Coordinatore responsabile del progetto sarà Antonio Pastore, direttore dell’unità operativa complessa “Servizi Socio – Sanitari”, mentre nel ruolo di coordinatrice aziendale del progetto per la realizzazione della rete finalizzata alla presa in carico globale dei pazienti affetti da Sla e da altre malattie neurodegenerative ci sarà Rosa Rosato, direttore del distretto socio sanitario di Fasano.

La delibera stabilisce, tra l’altro, che il dirigente medico Pasquale Barbieri sarà impegnato nel ruolo di responsabile del centro di ascolto-sportello per le famiglie dei pazienti e l’infermiere professionale Salvatore Lofino sarà referente dei rapporti con le famiglie e supporto assistenziale ai pazienti. Inoltre il collaboratore Massimo Vitali avrà funzioni di responsabile amministrativo del progetto. Assistente sociale sarà invece la dottoressa Melita Piccigallo.
Nell’atto amministrativo si ricostruisce la storia del centro di ascolto, che come già detto è inserito nell’ambito del progetto “Qualify – care Sla Puglia”. Lo sportello cegliese fu attivato il 20 dicembre del 2013 con una delibera dell’allora direttore generale dell’Asl. E nel febbraio successivo l’organico del centro fu completato con due assistenti sociali, un infermiere professionale e un responsabile amministrativo.

Ora, dopo circa due anni di attività, il centro è stato tolto ad un presidio territoriale come quello cegliese, che dovrebbe occuparsi di assistenza e prevenzione, e assegnato ad un ospedale come il Perrino impegnato invece sul fronte della gestione di emergenze e acuzie.

Ma il centro d’ascolto per famiglie di pazienti affetti da Sla e Sma non è l’unico ad essere stato chiuso a Ceglie. Nei mesi scorsi è toccato al centro di screening mammografico e all’ambulatorio di chirurgia generale.
A dicembre, dopo 2200 prestazioni in un solo anno, tra ambulatorio e piccoli interventi di chirurgia, quest’ultimo servizio del presidio territoriale cegliese è stato sospeso sino a nuovo ordine per riorganizzare i turni del personale nel vicino ospedale di Francavilla Fontana e far fronte così alle normative su turni e riposi obbligatori di medici e infermieri.
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