«Ticket troppo cari»: la sindaca convoca le società sportive

«Ticket troppo cari»: la sindaca convoca le società sportive
di Maria Chiara CRISCUOLO
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Giovedì 25 Agosto 2016, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 11:47
Quel grido d’aiuto lanciato dalle società sportive all’indomani dell’aumento dei costi dei ticket per l’utilizzo degli impianti, non è rimasto inascoltato. La sindaca Angela Carluccio e l’assessore allo Sport Maria Greco incontreranno le società brindisine lunedì pomeriggio nella sala Marino Guadalupi di Palazzo di Città per affrontare la questione e prospettare soluzioni immediate. All’incontro, è certo, parteciperanno tutte le società che in questi anni, con grandi sacrifici, hanno avviato allo sport centinaia di giovani atleti brindisini. Dalla pallavolo, alla scherma, passando per il taekwondo e la boxe: non c’è disciplina sportiva che non risenta in queste ore della decisione presa in extremis dall’ex commissario prefettizio Cesare Castelli, che ha innalzato del 266% il costo del ticket per l’utilizzo di impianti di proprietà del Comune.
«Con lo sport di sicuro non ci siamo mai arricchiti - tuona Giuseppe Attanasi, presidente del gruppo sportivo Attanasi Taekwondo Accademy, - basta guardare i nostri registri sulla contabilità per rendersi conto che ogni anno ci rimettiamo anzi qualcosa di tasca nostra. Non tutte le famiglie sono in grado di pagare un mensile di 30 euro al mese, figuriamoci quando tra qualche settimana dovremo comunicare l’aumento».

I presidenti delle varie società sportive non sanno davvero più che pesci prendere. Questa volta la coperta è così corta da non riuscire a far fronte neanche al pagamento delle bollette della luce. Figurarsi poi quando si parla di dover affrontare l’iscrizione a gare e campionati nazionali. Eppure tutti sono pronti a sostenere che lo sport vada praticato dai giovani, che possono così sviluppare apprendimento, fantasia, passione, creatività ed entusiasmo. «Appunto la nostra è una missione - riprende Attanasi -, siamo educatori sportivi prima che presidenti. Educhiamo i nostri atleti ai veri valori, e cioè che non ha importanza il risultato, ma che si pratichi una disciplina con passione cercando sempre di dare il meglio di se stessi».
Per godere delle agevolazioni fiscali le associazioni sportive dilettantistiche non devono essere a scopo di lucro. «Questo vuol dire - sottolinea Attanasi - che bisogna rimanere in certi limiti. Noi, ad esempio, non dobbiamo superare i 7.500 euro l’anno. E chi ha mai visto queste cifre?». Lo scopo di tante associazioni dilettantistiche è quello di contrastare l’emarginazione insegnando ai bambini che lo sport può rappresentare una chance per cambiare vita. «Ci dedichiamo completamente alla crescita dei nostri ragazzi - conclude Attanasi - cercando di insegnare attraverso lo sport le regole di vita e del rispetto reciproco. Con l’aumento delle tariffe tutto questo lavoro viene compromesso drasticamente. Bisogna trovare per forza una soluzione per non lasciare morire tante associazioni sportive».
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