Tap: via alla procedura degli espropri per il metanodotto-terra

Tap: via alla procedura degli espropri per il metanodotto-terra
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Giovedì 28 Aprile 2016, 06:28 - Ultimo aggiornamento: 13:41
Il Ministero dello Sviluppo economico annuncia l’avvio del procedimento per l’autorizzazione al progetto targato Snam Rete Gas. Si tratta di ”Interconnessione Tap”, il tratto di gasdotto che dovrà collegare la centrale di Melendugno, in provincia di Lecce, alla rete nazionale di Mesagne, attraversando nove comuni tra le province di Lecce e Brindisi. I proprietari dei terreni interessati da espropri e vincoli, da questo momento, avranno circa un mese e mezzo per inviare osservazioni che saranno valutate dalla Conferenza dei Servizi. Gli atti del progetto sono depositati presso gli uffici tecnici di tutti i comuni coinvolti.

C’è una lunga lista di particelle interessate dal vincolo preordinato all’esproprio (terreni soggetti ad imposizione di servitù ed occupazione temporanea), aree interessate esclusivamente da occupazione temporanea e alcuni terreni soggetti ad espropriazione (a Melendugno e a Brindisi, rispettivamente nei pressi dell’area della centrale e della connessione alla rete). Il numero dei proprietari dei terreni interessati dall’esecuzione dell’opera è superiore a cinquanta e, scorrendo l’elenco fornito dal Ministero, la maggior parte di questi si trova nel Comune di Lecce, tra le campagne vicine alla costa adriatica. Da lì dovrà passare il tubo sotterraneo, dopo aver attraversato Melendugno, Vernole, Castrì di Lecce e Lizzanello. Superato il capoluogo leccese, il percorso proseguirà verso Surbo, Torchiarolo, San Pietro e, infine, Brindisi.
 
“Interconnessione Tap” - progetto nelle mani di Snam - dovrebbe nascere in una fase successiva alla costruzione del gasdotto Tap con approdo a San Foca, fortemente contestato dal Comune di Melendugno e dal Comitato No Tap.
In questi giorni gli attivisti hanno organizzato delle “ronde”, cioè dei controlli giornalieri tra le campagne di San Foca e Melendugno per verificare - ed eventualmente segnalare alle forze dell’ordine - la presenza di mezzi non autorizzati. Secondo il cronoprogramma dell’autorizzazione unica rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico, infatti, la costruzione di Tap dovrebbe iniziare il 16 maggio prossimo, ma la “Fase 0” (che prevede l’espianto di 231 alberi d’ulivo lungo il tracciato) non è ancora partita. Manca un tassello, ovvero la chiusura della procedura di ottemperanza alla prescrizione ministeriale “A44” (relativa al reimpianto degli ulivi) contenuta nel decreto di compatibilità ambientale del Ministero dell’Ambiente. Tap garantisce che i lavori partiranno «solo una volta ottenuta l’autorizzazione» e che l’espianto avverrà «nella stagione corretta per le piante». I ritardi accumulati nell'avvio del cantiere potrebbero spingere la società a chiedere una proroga ai termini fissati dal Mise.
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