Stp, blitz della Digos in sede. Cursi, intanto, presidente. Ma sulle nomine strappo di FI

Da sinistra: Pasquale D'Agnello, Alessandra Cursi ed Elisa Mariano
Da sinistra: Pasquale D'Agnello, Alessandra Cursi ed Elisa Mariano
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Mercoledì 29 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:00

Blitz della Digos e della Guardia di finanza lunedì nella sede della Stp di Brindisi. In mano il decreto di perquisizione a firma del procuratore aggiunto Antonio Negro, titolare dell’inchiesta avviata con la denuncia-querela sporta dal presidente della Provincia, Antonio Matarrelli. Si indaga per accertare la sussistenza dell’ipotesi di reato di truffa, in merito ai costi inseriti in bilancio per corse mai effettuate. Ci sono i primi indagati, fra autisti e chi avrebbe ordito questo presunto raggiro alle finanze pubbliche. Gli investigatori sono rimasti otto ore negli uffici della società che gestisce i trasporti pubblici per prelevare documenti cartacei e supporti informatici allo scopo di trovare eventuali riscontri alle informazioni acquisite sentendo decine di testimoni nelle vesti di persone informate sui fatti.

Mentre Stp nomina il suo nuovo consiglio di amministrazione, in consiglio comunale si consuma un nuovo episodio di contrasto all’interno della maggioranza, con Forza Italia che entra in ritardo e contribuisce a far mancare il numero legale nella prima parte dell’assise. Ieri, infatti, si è riunito per la prima volta il nuovo Cda, che ha nominato Alessandra Cursi, già nello scorso consiglio di amministrazione presidente e Pasquale D’Agnello suo vice, a cui si aggiunge l’ex parlamentare del Pd Elisa Mariano. Ma proprio l’ex assessore del capoluogo (indicato proprio dal Comune) è stato, a detta anche del sindaco Marchionna, al centro delle disputa con il partito fondato da Silvio Berlusconi. In apertura della seduta di ieri, infatti, mancavano all’appello tutti e sei i consiglieri azzurri e, una volta che l’opposizione lo ha notato, ha chiesto la verifica del numero legale, uscendo dall’aula, cosa che ha portato alla sospensione della seduta proprio per mancanza di numero legale. Al rientro, i consiglieri assenti erano di nuovo in aula ed il capogruppo di Forza Italia ha cercato di motivare il tutto. “Non ci sono spiegazioni politiche, c’è stata una riunione che si è protratta oltre il tempo dovuto ed abbiamo perso un’ora”.

Lo scontro

Di segno parzialmente diverso, però, è stata la spiegazione del sindaco: “Non posso negare che esistono delle frizioni, delle difficoltà, diverse valutazioni politiche su molti argomenti. Rispetto a questo, però, la conformazione dell’attuale maggioranza sconta una mancanza di quella che io indico come cultura di governo, che però si acquisisce attraverso l’esperienza e passaggi, anche complicati”. Il sindaco rimarca che alcuni fra consiglieri comunali e assessori sono al primo mandato e perciò parla di un “gap di esperienza”. “Sono perfettamente consapevole - ha aggiunto - che ci sono tensioni e che bisogna dedicare molto tempo al confronto. È una cosa che nei prossimi giorni spero di poter fare attraverso un riordino delle attività delle commissioni consigliari”. Il riferimento è probabilmente alla commissione Ambiente, convocata in due occasioni per sopralluoghi alle piste ciclabili ma disertata da quasi tutti i componenti della maggioranza ad eccezione del presidente Roberto Quarta di Fratelli d’Italia. Poi, l’episodio di ieri. “Senza voler minimizzare, ma dando una spiegazione politica, probabilmente hanno voluto dare un messaggio a me, perché sono stato io quello che ieri sera è andato in assemblea della Stp ad indicare, per quanto di competenza di questo Comune, il nuovo membro del Cda. Di questo, nei prossimi giorni, parleremo e chiariremo”. Contrasti che potrebbero anche ripresentarsi, secondo Marchionna, ma che non inficiano il cammino amministrativo. “Questa è la ricchezza del dibattito politico. La capacità sta nel trovare una sintesi il più possibile vicino agli interessi della città. La vicenda Edison lo ha dimostrato”. Il nuovo Cda di Stp, in ogni caso, si troverà a far fronte alla questione del bilancio, dopo che la Provincia aveva detto no all’approvazione sulla scorta del caso delle presunte corse fantasma”, al centro anche di un’inchiesta penale.

Nel frattempo, però, sulle nomine arrivano anche le critiche da chi siede in consiglio provinciale, come Luciano Cavaliere: “Una resa dei conti interna al centro sinistra, una guerra nata per le nomine e tutto ci aspettavamo tranne che la montagna partorisse il topolino”. Secondo Cavaliere, il presidente della provincia Toni Matarrelli “ha disatteso le aspettative sia della popolazione della provincia sia del personale Stp il tutto in controtendenza agli impegni presi in conferenza di capigruppo. Avevamo chiesto di alzare il livello, lasciare fuori politici di qualsiasi schieramento e di puntare ad un nuovo consiglio fatto di tecnici con comprovata esperienza. Perplessi della presenza nel ruolo di presidente di un ex membro del consiglio d’amministrazione”.

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