Si ai fuochi d’artificio ma dalla giunta arrivano 3mila euro per i terremotati

Si ai fuochi d’artificio ma dalla giunta arrivano 3mila euro per i terremotati
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Mercoledì 31 Agosto 2016, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 13:19
Nonostante gli appelli, nonostante le scelte differenti di Ostuni e della festa dell’Ave Maris Stella del quartiere Casale, i fuochi d’artificio in onore dei santi patroni Teodoro d’Amasea e Lorenzo da Brindisi si faranno. A confermarlo, anche se informalmente, a poche ore dal via dei festeggiamenti, è l’amministrazione comunale, alla quale molti si erano rivolti in questi giorni per chiedere l’annullamento dello spettacolo pirotecnico.
Il motivo? Il rispetto nei confronti delle vittime, e dei loro parenti, del terribile terremoto che ha colpito nei giorni scorsi il Lazio, l’Umbria e le Marche. Proprio ieri, tra l’altro, si è tenuta, ad Amatrice, la cerimonia funebre in onore di una parte delle vittime del sisma.
Primo a chiedere l’annullamento dei fuochi è stato il segretario dei Giovani Democratici di Brindisi Antonio Melcore, che a nome del movimento giovanile del Pd ha chiesto «all’amministrazione comunale, e al sindaco di Brindisi, Angela Carluccio, di rinunciare allo spettacolo pirotecnico in onore dei santi patroni, in segno di vicinanza, rispetto e solidarietà, per le popolazioni colpite dal sisma del centro-Italia». Non solo. Ha chiesto anche che «la somma prevista per i fuochi d'artificio, sia destinata come contributo della città di Brindisi alle zone compite dal devastante sisma».

Ma non solo dall’opposizione sono arrivate le richieste. Nella giornata di ieri, infatti, anche il capogruppo dei Coerenti per Brindisi Pasquale Luperti ha avanzato la medesima richiesta. «In un momento così difficile per la nostra nazione - ha scritto - che ci vede tutti impegnati nella solidarietà alle vittime del crollo nel quale tanti fratelli hanno perso la vita, chiedo al sindaco di sospendere lo spettacolo pirotecnico come già hanno fatto altri sindaci di altri comuni, oggi più che mai la gente ha bisogno della nostra solidarietà».
Ma anche il consigliere comunale Pd Antonio Elefante ha incalzato sull’argomento. «Se alla festa patronale ci saranno i fuochi d’artificio - ha scritto - vuol dire che questa maggioranza dovrà vergognarsi di se stessa. Accendessero 292 lumi o lanciassero in aria 292 luci che non fanno rumore».

Ma anche molti cittadini hanno chiamato, nelle scorse ore, a palazzo di città per chiedere che lo spettacolo pirotecnico fosse annullato e che il denaro per realizzarlo fosse inviato alle popolazioni colpite dal sisma. Così tante che, a quanto pare, in Comune ne stanno tenendo traccia, raccogliendo nomi, cognomi e recapiti telefonici.
Nonostante queste pressioni, però, l’amministrazione ha scelto di procedere come da programma ed i fuochi d’artificio illumineranno quindi il cielo di Brindisi sabato alle 21, al termine della processione a mare con le statue dei due santi patroni e dei discorsi del vescovo e del sindaco. Questo non vuol dire, però, che l’amministrazione comunale abbia scelto di non dimostrare vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma.
Per le vittime, infatti, ci sarà innanzitutto un versamento da 3mila euro da parte della giunta, oltre al gettone di presenza devoluto dai consiglieri comunali.

Questa mattina, però, alle 11 a palazzo Nervegna, durante la conferenza stampa di presentazione delle feste patronali in onore di san Teodoro e San Lorenzo, saranno annunciate altre iniziative a partire da un grande salvadanaio che sarà piazzato in uno dei punti nodali della festa (ancora non è stato stabilito il luogo preciso) in modo da raccogliere quante più donazioni possibile. Sarà aperto al termine delle celebrazioni, lunedì, per contare il denaro al suo interno, che finirà su un apposito conto corrente. Conto che dovrebbe essere ulteriormente rimpinguato con altre donazioni in modo da rappresentare un contributo concreto alla ricostruzione.
A questo si aggiunge, come detto, la donazione del gettone di presenza da parte dei consiglieri comunali, che potrebbero decidere per ulteriori iniziative di sostegno alle popolazioni colpite.
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