Panini e vaschette vietati in spiaggia: spuntino solo al bar

Panini e vaschette vietati in spiaggia: spuntino solo al bar
di Lucia PEZZUTO
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Domenica 16 Luglio 2017, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 13:33
Stabilimenti balneari sempre più attrezzati, dai ristoranti alle location per cerimonie, dai centri benessere alla dog beach, ecco come trascorrere le vacanze restando a casa. Anche i lidi si adeguano e per tenere duro alla concorrenza cercano di offrire un ventaglio di servizi, diversificando l’offerta che durante l’alta stagione può costare dai 40 ai 60 euro al giorno. Questa è la tendenza degli stabilimenti balneari che sorgono nel Salento. Soprattutto in quelli di ultima generazione, ad esempio sul litorale nord di Brindisi accanto a quelli di più antica tradizione che hanno scelto, invece, di mantenere lo stesso stile di sempre. Partiamo dall’ultimo nato, l’Oktàgona a Punta Penne: spiaggia attrezzata, lettini e ombrelloni sul prato, bar, ristorante, area relax e benessere, spazi per i bimbi ed accessibilità per i diversamente abili.
«Cerchiamo di fornire tutti i servizi necessari affinché le persone possano trascorrere l’intera giornata nel nostro stabilimento» dice il titolare Tommaso Moccia. «Organizziamo serate - prosegue - in modo che i ragazzi non debbano percorrere chilometri prima di raggiungere un locale».
Unica limitazione nell’Oktàgona, come in molti lidi attrezzati di ultima generazione, vedi il Guna Beach, è l’introduzione dei cibi. In pratica non si possono consumare cibi portati da casa ma solo acquistati al bar o al ristorante che si trovano all’interno dello stabilimento.
 
«Abbiamo fatto questa scelta per tutelare tanto noi quanto i clienti- spiega Moccia - se una persona dovesse sentirsi male dopo aver consumato del cibo sarebbe difficile stabilire la responsabilità. Immaginate abbia mangiato un panino preparato in casa ed una qualsiasi altra cosa acquistata al bar. E’ giusto che ciascuno si assuma le sue responsabilità. Inoltre è un modo per selezionare e creare un ambiente più ricercato in modo che il cliente non si senta infastidito dal vicino di ombrellone che fa il pic nic».
La scelta dell’Oktàgona è comune ad altri stabilimenti che nello stesso modo vietano l’introduzione dei cibi. Resta ovviamente il buon senso e la tolleranza: «Certo nessuno è fiscale, non si può pretendere di vietare l’ingresso delle bevande - prosegue Moccia- inoltre proprio perché non si possono introdurre cibi dall’esterno i prezzi sono contenuti, a misura di famiglia».
Anche al Guna Beach, contrada Apani, a pochi passi dalla riserva naturale di Torre Guaceto, non si possono introdurre i cibi ma in compenso la spiaggia è accessibile anche agli amici a quattro zampe. Lo stabilimento è attrezzato con una dog beach, oltre ad una terrazza naturale con prato all’inglese, gazebo, area benessere per massaggi e trattamenti di bellezza.
Stesso stile per lido Hemingway, via Punta Penne, che come molti dei più recenti, propone ai suoi clienti uno stile minimal, completamente bianco, arricchito da ombrelloni in paglia, dal gusto esotico.
Hanno scelto di mantenere lo stile tradizionale invece alcuni lidi storici del litorale brindisino, come Lido Risorgimento, Granchio Rosso, Lido Azzurro. Qui i servizi offerti sono quelli di sempre bar-pizzeria, campetti da gioco per i ragazzi, nessuna limitazione sull’introduzione dei cibi. Spiagge a misura di famiglie dove le cabine si tramandano da una generazione ad un’altra. Ovviamente i gestori si sono adeguati alle norme di sicurezza ed hanno reso gli stabilimenti accessibili ai diversamente abili. I prezzi, rispetto agli stabilimenti di ultima generazione, sono sensibilmente inferiori e del resto in linea anche con i servizi offerti. La clientela qui è fidelizzata ed i gestori preferiscono un clima più tranquillo e meno modaiolo.
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