Video hard, svolta nelle indagini

Video hard, svolta nelle indagini
di Danilo SANTORO
3 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Settembre 2016, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 09:59

 L’attesa è per l’ autorizzazione a poter verificare la lista dei file “log” del provider. Un passaggio fondamentale che permetterà alla Procura di Brindisi di individuare chi ha avuto accesso alla piattaforma telematica olandese, la cui proprietà è australiana, ed ha inserito il video che coinvolgerebbe l’intimità violata di una ragazza del nord brindisino. In questi particolari file ci sono tutte le informazioni necessarie: quasi una carta d’identità, contenente elementi di natura tecnica, Ip address, data, ora, pagina richiesta, necessari per individuare la postazione telematica da dove le immagini incriminate sono state inviate sul web.

Questa fase dell’attività d’indagine è fondamentale per scoprire l’autore del reato. Gli agenti del commissariato di Ostuni, coordinati dal dirigente capo Gianni Albano, e la polizia postale di Brindisi stanno continuando ad acquisire riscontri tecnici per chiudere a stretto giro l’indagine. Un’inchiesta tutt’altro che facile a causa della difficoltà ad interagire con i proprietari del server, su cui il video è stato postato per la prima volta. Una condivisione iniziale che poi ha ruota ha portato le immagini a girare sui vari portali, sia italiani che esteri, ma anche sui social. Al sito presente nella denuncia, formulata dalla giovane assistita dal suo avvocato Antonello Anglani di Ostuni, è stato imposto l’oscuramento del video, circostanza che si è realmente verificata, a differenza di altre piattaforme straniere la cui rimozione al momento è solo parziale. Ad oggi la procura di Brindisi non ha indagati nel suo fascicolo d’inchiesta. La possibilità che possa essere stato l’ex fidanzato della giovane il responsabile della “bravata” non ha al momento elementi probatori tali da far emergere le reali responsabilità.

Fondamentali saranno i dati che proverranno dal provider di nazionalità olandese, dove potrebbe essere registrato l’accesso che ha poi determinato il corto circuito tra motori di ricerca ed altri siti dove il video è stato condiviso. Al momento i reati che potrebbero essere contestati agli autori vanno dalla violazione della privacy, alla diffamazione ed a tutte una serie di contestazioni che riguardano la diffusione di dati sensibili. Gli eventuali indagati, che al momento non ci sono, rischierebbero una denuncia a piede libero. Non è escluso, però, che la procura di Brindisi, chiuso il fascicolo d’indagini, possa ritenere più gravi le accuse e quindi successivamente prevedere pene più pesanti. Ma intanto la giovane brindisina sta provando, aiutata dalla sua famiglia ed all’assistenza legale del suo avvocato Antonello Anglani, ad uscire dal lungo tunnel dell’amarezza , per una vicenda, che con ogni probabilità si concluderà in un’aula del tribunale. Prima di questo però, l’esigenza di ristabilire la verità, per un video messo su internet senza il suo consenso, è uno degli aspetti fondamentali della vicenda: un’intimità violata a sua insaputa, dopo che più volte aveva chiesto al suo ex fidanzato di cancellare quelle immagini.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA