Bregovic incanta ma divide: «Soldi pubblici per Bella Ciao»

Bregovic incanta ma divide: «Soldi pubblici per Bella Ciao»
di Danilo SANTORO
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Lunedì 29 Agosto 2016, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 11:31
Goran Bregovic esalta, canta e anima piazza della Libertà ad Ostuni nella notte dei festeggiamenti per Sant’Oronzo. Ma il suo “Bella Ciao”, poche ore dopo, divide sul web. Succede nella Città bianca dove al grido «Non si possono spendere soldi pubblici per sentire una canzone marcatamente di sinistra», Facebook ieri mattina ha accolto le esternazioni di chi non apprezzato la riproposizione della canzone da parte dell’artista balcanico.
La polemica parte da destra: rappresentanti di movimenti ed anche il consigliere comunale di Fratelli D’Italia Christian Continelli, che fa parte della maggioranza, indignati, a loro dire, per aver sentito cantare durante il concerto, la canzone, che nel corso degli anni è diventata simbolo dichiaratamente di una parte politica, che si riconosce principalmente nei valori dell’antifascismo. I botta e risposta infiammano la domenica mattina nella Città bianca. Intervengono un po’ tutti, anche l’assessore al turismo Niki Maffei: si cercano di stemperare gli animi, ma la polemica è già al culmine. Ognuno racconta la propria verità, associando alla musica gli avvenimenti storici. Idee diverse, senza nessun punto di convergenza, se non quella dei numeri da record della serata.

Troppe le differenze di carattere culturale di fronte all'argomento. Nessuna critica all’artista, invece. Diffuso l’apprezzamento per un’esibizione ed un concerto che, seppur dopo la mezzanotte, hanno richiamato nella Città bianca migliaia di persone da ogni parte della Puglia, compresi anche i numerosi turisti in soggiorno a Ostuni e nelle realtà limitrofe. Ma “Bella Ciao” proprio non andava cantata- secondo chi ha "acceso" le conversazioni sui social network. Non si trattava di una novità nel repertorio di Bregovic, abituato in ogni suo live a riproporre i suoni e le melodie della lotta partigiana.

“Bella Ciao”, da lui cantata, ha infiammato le platee, anche di Parigi e Barcellona, ma ad Ostuni, una città anticamente di destra, poi negli ultimi 20 anni governata dal centro sinistra, ed oggi governata da una maggioranza politicamente multicolore che vede Pd e Fratelli D’Italia alleati, è diventata la miccia per innescare un dibattito dal punto di vista ideologico sul valore della canzone, e contemporaneamente fa riemergere le differenze di visione anche culturale tra i partiti della stessa grande coalzione trasversale che sostengono la giunta “tecnica” nel Comune di Ostuni. Non fu così a Ceglie Messapica dove nell’estate del 2014, un’altra amministrazione di centrodestra organizzò con “La Ghironda” il concerto di Bregovic. Nessuna polemica allora.

Nessun riferimento alla storia ed ai valori riconosciuti in “Bella Ciao”. Nella Città bianca, invece, la cultura di destra non apprezza. E non lo fa neanche la parte politica dello stesso schieramento, in parte in maggioranza oggi a Palazzo San Francesco, che storce il naso – stando ai commenti su Facebook - dinanzi ai soldi pubblici spesi per ascoltare quella canzone. L’esibizione del celebre artista balcanico rientra in un programma articolato venuto fuori dal’intesa tra l’amministrazione comunale di Ostuni e “La Ghironda” siglato quasi un anno fa, per una serie di artisti che rientrano nel circuito dell'associazione. Per alcuni Bregovic è stata una sorpresa; per la stragrande maggioranza, invece, una piacevole conferma con le melodie balcaniche che hanno chiuso i festeggiamenti di Sant’ Oronzo, partite un minuto dopo lo scoccare della mezzanotte, per rispetto del giorno di lutto nazionale rispettato sabato scorso.

 
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