Ostuni impugna di fronte al Tar il “declassamento” dell’ospedale

Ostuni impugna di fronte al Tar il “declassamento” dell’ospedale
di Danilo SANTORO
3 Minuti di Lettura
Martedì 25 Aprile 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 12:43
Tagli all’ospedale di Ostuni: il comune impugna al Tar il Piano di riordino sanitario. Ufficio legale al lavoro per preparare il ricorso davanti al tribunale amministrativo regionale in merito all’ultima delibera della giunta del governatore pugliese Michele Emiliano, atto conclusivo del procedimento di approvazione del piano sanitario. Già entro la prossima settimana, il ricorso sarà inoltrato: l’ultima data utile per poterlo presentare è l’8 maggio ma gli uffici stanno completando il fascicolo, che sarà depositato ben prima del termine ultimo.
Un ricorso che supera quello già preannunciato al Presidente della Repubblica e che punta a contestare nel merito l’ultima delibera attuativa del piano regionale, in cui vengono fissati i provvedimenti per l’ospedale di Ostuni. All’interno del ricorso sono inseriti tutti gli elementi che stanno caratterizzando questa fase complessa del dibattito: la chiusura dei reparti di Pediatria e Cardiologia, una rete dell’emergenza/urgenza lungo l’asse adriatico da Bari a Brindisi, a forte rischio, il ridimensionamento nella struttura della Città bianca delle unità complesse di Chirurgia e Ortopedia in unità semplici, che di fatto fa dipendere i due reparti dal “Perrino” e dall’ospedale di Francavilla Fontana.
 
La richiesta partita dall’amministrazione comunale raccoglie timori e preoccupazioni non solo della comunità locale ma anche delle popolazioni dei centri limitrofi, che per anni hanno visto come punto di riferimento in ambito sanitario la Città bianca. Una bocciatura alle scelte del governo pugliese che verrà “tecnicamente” sviluppata all’interno del ricorso al Tar che sarà presentato nelle prossime ore, anche con in riferimento al declassamento della struttura in “ospedale di base”.
Istanza che conterrà anche l’annosa questione della nuova piastra: a fronte di un investimento economico notevole per il futuro ci sarebbe con questo piano di riordino - ritengono dalla comunità ostunese - una drastica riduzione dell’offerta sanitaria, che penalizzerebbe l’intera area Nord della provincia di Brindisi.
Una vicenda, quella della nuova ala, per la cui concreta definizione appare impresa difficile ipotizzare un orizzonte temporale a causa delle complesse variabili che nel corso degli anni hanno interessato la sua realizzazione, con innumerevoli incidenti di percorso tra ditte fallite, operai non pagati e progetti sbagliati. Ora la politica ostunese, in modo bipartisan, chiede e decide di passare dalle parole ai fatti denunciando alla magistratura contabile quanto avvenuto in questa struttura negli ultimi tempi.
L’ormai prossimo esposto alla Corte dei conti avrà come obiettivo quello di segnalare ed accertare eventuali responsabilità su presunte irregolarità nella gestione contabile, foriere di danno per il pubblico erario, e di riflesso per l’intera collettività. La richiesta d’intervento alla magistratura amministrativa e contabile non dovrebbe modificare quanto l’Asl di Brindisi ha già deliberato per le prossime settimane in merito all’ospedale della Città bianca, in riferimento agli otto posti letto di osservazione breve, quattro per Cardiologia e quattro per Pediatria, che saranno attivati per fronteggiare soprattutto il periodo estivo. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA