Salvano la bimba ma muoiono annegati il padre
e un inserviente del Lido

Il luogo della tragedia
Il luogo della tragedia
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Martedì 18 Luglio 2017, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 18:17
OSTUNI - Hanno perso la vita per salvarne altre. Ennesima tragedia del mare ieri mattina tra Pilone e Rosa Marina, sulla marina di Ostuni. Due persone sono annegate a “Lido Bosco Verde” a causa delle cattive condizioni del mare. A morire tra i flutti il 49enne Martino Maggi di Locorotondo, inserviente presso il lido balneare, e il 48enne inglese Simon Alessandro Pearson che da alcuni anni sceglieva con la propria famiglia il litorale ostunese per le vacanze. Secondo alcune testimonianze raccolte sul posto pare che la figlia del turista inglese, di soli 11 anni, e il nonno, stavano facendo il bagno quando si sono trovati in difficoltà per rientrare a riva. Pearson, vista la scena, si è immediatamente precipitato in acqua nel tentativo di salvare i congiunti ma ben presto anche lui si è trovato ad annaspare in acqua e ad essere trascinato lontano dalla corrente. A questo punto Maggi ha deciso anche lui di cercare di aiutare gli stranieri in difficoltà. Nel frattempo erano stati allertati anche i bagnini di lidi vicini che si sono precipitati in acqua.
Dopo diversi e difficili tentativi dato il mare molto agitato (il vento di maestrale soffiava ad una velocità di circa 10-15 nodi per cui anche le imbarcazioni erano in difficoltà) la bambina e il nonno sono stati portati a riva sani e salvi. Il turista inglese e l’inserviente sono stati anch’essi, successivamente, trascinati a riva mediante alcune ciambelle e delle corde ma le condizioni dei due erano gravissime tanto che nel giro di qualche minuto sono deceduti. Inutili i tentativi di rianimarli. Ci ha provato prima un addetto del lido con un defibrillatore, poi un medico presente sulla spiaggia con un massaggio cardiaco. Sul posto sono anche intervenute diverse ambulanze e auto mediche ma i sanitari hanno solo constatato la morte dei due sfortunati uomini.
Inizialmente si era anche parlato di un terzo uomo scomparso tanto che sul posto sono intervenuti mezzi della Capitaneria di Porto (due motovedette, la Cp 844 di Brindisi e la Cp 887 di Monopoli più un mezzo veloce) e dei vigili del fuoco (un elicottero, moto d’acqua e nucleo sommozzatori oltre a uomini a terra del distaccamento di Ostuni). Le operazioni di ricerca sono andate avanti fino alle 12,30 ma in realtà si è poi appurato che l’uomo che si stava cercando era rientrato a riva da solo.
A “Lido Bosco Verde” sono anche giunte pattuglie dei carabinieri della Compagnia di Fasano e della Stazione di Ostuni e della Polizia municipale della Città Bianca che hanno provveduto a sgomberare l’area su cui erano le due salme rimaste sull’arenile fino all’arrivo del medico legale Alberto Tortorella. Le salme sono a disposizione della magistratura.
Il pm di turno Luca Miceli disporrà quasi certamente l’esame autoptico sui corpi dei due annegati. Intanto il magistrato ha disposto il sequestro del lido ma pare con facoltà d’uso per permettere lo svolgimento delle indagini. Sul posto sono state raccolte diverse testimonianze. Infatti, nonostante le condizioni non certo ottimali del mare, segnalate con tanto di bandiera rossa che vieta appunto di entrare in acqua e segnala la situazione di forte pericolo, molti avevano comunque scelto di fare il bagno. E tra questi anche l’undicenne inglese e il nonno. In quella zona di mare, nei giorni di maestrale, sono forti le correnti di risacca che portano verso il mare aperto. E proprio una di queste correnti, che riesce ad ingannare anche i nuotatori più esperti (come lo era ad esempio Martino Maggi), avrà creato problemi ai due inglesi che poi hanno chiesto aiuto ai bagnanti sulla riva. Purtroppo non è la prima volta che accadono tragedie simili in questa porzione di mare. Scene di disperazione si sono vissute poi sulla spiaggia di “Lido Bosco Verde” all’arrivo dei familiari di Maggi e di tanti suoi amici e colleghi presenti e testimoni e dell’accaduto. Anche molti bagnanti, scossi dall’episodio, hanno lasciato in segno di rispetto l’arenile.
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