Ospedale, niente proroga per i fondi, rallenta l’iter per la costruzione

Ospedale, niente proroga per i fondi, rallenta l’iter per la costruzione
di Alfonso SPAGNULO
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Venerdì 2 Dicembre 2016, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 16:47
Era un timore fondato e ora la situazione si complica. Nulla di irrimediabilmente compromesso ma se non sopraggiungerà qualche novità entro la fine dell'anno l'iter che porterà alla costruzione del nuovo ospedale Monopoli-Fasano subirà notevoli rallentamenti. È stato infatti ritenuto inammissibile l'emendamento alla legge di stabilità che avrebbe prorogato al 31 dicembre 2017 l'impegno dei fondi provenienti dagli ex Fas che serviranno, appunto, alla costruzione sia dell’ospedale sul nostro territorio che quello di Taranto.
Resta fissata, quindi, al momento, la data del 31 dicembre 2016 ma è praticamente impossibile che ciò avvenga. Nei giorni scorsi era stato il consigliere regionale Fabiano Amati a lanciare l'allarme. «Il vincolo della scadenza al 31 dicembre 2016 - aveva detto Amati - per assumere obbligazioni giuridicamente vincolanti è inserito nella legge di Stabilità 2016 ai commi 807-809. Il fatto che la delibera Cipe del 23 dicembre 2015 dica che per l'ospedale di Taranto non c'è scadenza dei finanziamenti perché la firma del Contratto di sviluppo è equiparata ad una obbligazione vincolante non è purtroppo sufficiente a derogare alla legge».
 
Ed è stato proprio Amati, nella conferenza stampa tenuta lunedì scorso dall'intero gruppo consiliare regionale del Partito Democratico, ad informare che l'emendamento di proroga per l'assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti dei due ospedali non è passato. «È stato dichiarato inammissibile e non per carenza di risorse finanziarie ma per un giudizio di inammissibilità tecnicamente infondato - ha detto il consigliere regionale fasanese -. Le due Asl di riferimento non avevano potuto assumere le obbligazioni giuridicamente vincolanti così come dice la legge di stabilità del 2015 perché nel frattempo era intervenuto il nuovo codice degli appalti che non contenendo una disciplina transitoria di fatto richiede la redazione di un progetto esecutivo piuttosto che un progetto definitivo per poter espletare la gara d'appalto. In sostanza veniva abolito l'appalto integrato nonostante i due progetti avessero conseguito le varianti urbanistiche e i pareri Via. Con l'emendamento si chiedeva, e questo non valeva solo per i due ospedali pugliesi ma per numerose opere, quindi per questo il giudizio di inammissibilità è tecnicamente infondato, che i fondi Fsc 2007-2013 per i progetti che avessero ottenuto la variante urbanistica e avessero allo stesso tempo i pareri favorevoli ambientali, che la data per le assunzioni delle obbligazioni giuridicamente vincolanti dovesse essere prorogata al 31 dicembre 2017. È stato però dichiarato inammissibile perché ritenuto localistico ma questo a me non pare dato che sono coinvolte decine di progetti su tutto il territorio nazionale».
Amati chiarisce che i soldi non saranno persi per una serie di motivi. Già qualche giorno fa aveva dichiarato che «tutto si può rimodulare e anche i finanziamenti potrebbero essere riassegnati per le stesse finalità e in via amministrativa». Ma il consigliere regionale, comunque, insiste sul fattore tempo. «Nel caso dei nuovi ospedali anche quindici giorni sono essenziali nel procedimento per realizzarli», ha ribadito ancora Amati in conferenza stampa. I consiglieri regionali piddini, quindi, hanno chiesto a gran voce che venga inserito entro il 31 dicembre 2016 l'emendamento proroga. Se ciò non dovesse avvenire sarebbe davvero un gran bel guaio per il nuovo ospedale che vedrebbe allungare paurosamente i suoi tempi di realizzazione.
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