Mensa, la metà degli alunni diserta
È polemica alla “Livio Tempesta”

Mensa, la metà degli alunni diserta È polemica alla “Livio Tempesta”
di Maria Chiara CRISCUOLO
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Sabato 3 Dicembre 2016, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 13:58
Dopo le orecchiette con la muffa, alla scuola primaria “Livio Tempesta” il 50 per cento dei bambini diserta la mensa. Questo il primo effetto dell’episodio avvenuto giovedì nella sede di via Pisacane. Ieri mattina davanti ai cancelli dell’istituto, un gruppo di mamme ha inscenato una manifestazione di protesta. «I nostri figli non mangeranno a mensa fino a quando non avremo contezza di quanto sta realmente avvenendo nella Markas». Lapidario il commento della mamme sull’accaduto. Così, da ieri, nell’istituto diretto da Angela Citiolo vige l’autogestione.
«In accordo con la preside, - spiega Angela Petrachi, la mamma di una alunna della “Livio Tempesta” - è stato stabilito che ogni genitore potrà decidere in totale autonomia sul da farsi. Da un lato chi vorrà far consumare un pranzo al sacco al proprio figlio, dall’altro chi preferirà, invece, ritirarlo alle 13 per riportarlo in tempo utile per le lezioni pomeridiane». Ad influenzare il dato dell’astensione c’è, per dovere di cronaca, un aspetto molto importante e che riguarda tutti i Comprensivi cittadini. Ieri in gran parte delle scuole sedi elettorali, così come già preannunciato da giorni, il servizio mensa non si è svolto per consentire di allestire i seggi.
«Per quanto mi riguarda - riprende la signora Petrachi - terrò mia figlia a casa fino a quando non ci saranno nuovi esiti sulla vicenda. Non basta annunciare delle verifiche al centro cottura, qui i controlli vanno fatti a sorpresa. Solo in questo modo si riuscirebbe davvero a capire cosa sta accadendo e a scovare i colpevoli». In attesa di conoscere il referto ufficiale dell’Asl, anche la dirigente del Comprensivo Centro, preferisce attendere delucidazioni dal Comune.  
«Ho diramato ieri una circolare - spiega Angela Citiolo - per avvisare le famiglie che l’Amministrazione comunale, dopo aver ricevuto rassicurazione dall’Asl, non ha inteso sospendere il servizio mensa e che potranno seguire l’evolversi della vicenda direttamente dalla stampa». Così da lunedì, le famiglie avranno tre opportunità: lasciare i figli a mensa, far consumare loro un pranzo al sacco oppure riprenderli per la pausa pranzo.
«Non sono d’accordo alla somministrazione del pranzo al sacco - dice una mamma - i bimbi tendono a fare i confronti e non è giusto che lo facciano. Se gli abbiamo iscritti al tempo pieno è perché crediamo nel valore educativo della mensa, ma quanto sta avvenendo è intollerabile e ci sembra che l’Amministrazione stia gestendo con troppa leggerezza la vicenda». A neanche un mese dall’episodio avvenuto alla scuola primaria “Don Milani”, dove un bimbo trovò nel piatto di tortellini in brodo un millepiedi, una nuova tegola si è abbattuta sul servizio gestito dalla società di Bolzano.
I genitori a questo punto restano in attesa dei risultati delle analisi di laboratorio effettuate dal personale dell’Asl sui campioni prelevati giovedì all’interno della “Livio Tempesta”, in presenza anche di una pattuglia di carabinieri della compagnia di Brindisi e dell’assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Maria Greco.
Intanto ieri anche il coordinatore provinciale di “Noi con Salvini”, Paolo Taurino è intervenuto sulla vicenda sottolineando come: «Con questa vicenda della mensa scolastica l’Amministrazione Comunale ha toccato il fondo. Oltre alle responsabilità della Markas che mi auguro vengano chiarite quanto prima, è necessario che il Comune si doti finalmente di una struttura di controllo degli appalti pubblici e quindi della corretta esecuzione delle commesse affidate».
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