«Manca il personale medico» Impossibile donare il sangue

«Manca il personale medico» Impossibile donare il sangue
di Danilo Santoro
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Giovedì 5 Maggio 2016, 07:00
Chiusi, nuovamente, i centri per la raccolta sangue in provincia: niente donazioni oggi e domani a Francavilla Fontana ed Ostuni. Insorgono i presidente delle sezioni Avis. «Si tratta solo di ostruzionismo voluto». Non usa mezzi termini il presidente dell’Avis di Ostuni, Andrea Pinto per denunciare i disagi che ormai da qualche settimana attanagliano i donatori.
«In provincia di Brindisi è terminata l’emergenza sangue per lasciare spazio all’emergenza medici. Le unità fisse raccolta sangue degli ospedali civili di Ostuni e di Francavilla Fontana non sono operative per mancanza di personale medico; come d’incanto, chi regolarmente operava quotidianamente per il centro trasfusionale del Perrino di Brindisi è scomparso “nel nulla”». Nelle parole di Pinto, un sarcasmo amaro, derivante soprattutto dalle tante testimonianze di cittadini, che ogni venerdì sono costretti a tornare a casa, senza aver avuto la possibilità di donare. «A dire di Francesco Cucci, primario del centro trasfusionale, pare che sia colpa dei permessi della legge 104 dei quali alcuni medici usufruiscono. La verità invece si nasconde tra le “pieghe” di un annoso problema - attacca Pinto - quello di voler concentrare tutto nell’ospedale di Brindisi a discapito delle altre comunità».
Problemi che ritornano a distanza di anni. «Insieme ad altri amici ho condotto per anni battaglie, anche politiche, per far sì che l’ospedale di Ostuni avesse un proprio centro trasfusionale - spiega Andrea Pinto - solo dopo tanto impegno siamo almeno riusciti ad avere una unità fissa che per un solo giorno alla settimana raccogliesse i volontari ostunesi e dei comuni limitrofi dell’Avis e di altre associazioni, come Croce Rossa e Fraters». Il presidente della sezione della Città bianca sottolinea i risultati raggiunti negli ultimi periodi. «A riprova del nostro quotidiano impegno vi sono i dati che parlano: nel 2015 la nostra sezione ha superato le mille sacche di sangue raccolte nell’anno, ponendosi - afferma Pinto - fra i primi posti nella nostra provincia». Numeri e lavoro che - secondo il rappresentate locale - avrebbero dovuto fronteggiare una serie di circostanze. «I tentativi di ostruzionismo messi in atto dai responsabili del centro trasfusionale del Perrino di Brindisi sono stati tanti e tutti di basso spessore, valore umanitario e professionale. Pur di invogliare i donatori ad andare a Brindisi si sono inventati il classico slogan da fiera: “ricchi premi e cotillons”, pur consapevoli dei rischi - continua Andrea Pinto - a cui si espongono i donatori nell’affrontare un percorso in auto per ritornare da Brindisi ad Ostuni e dintorni dopo aver effettuato la propria donazione».
Dalla Città bianca chiariscono la loro volontà di non fermare l’ impegno quotidiano. «Noi non molliamo, abbiamo stipulato un patto di sangue con i meno fortunati che purtroppo soffrono ed hanno bisogno quotidianamente di cure e trasfusioni. Metteremo in atto ogni azione possibile e legale - conclude il presidente Pinto - per far sì che le unità Fisse di Ostuni e Francavilla ritornino ad essere operative anche perché bisognerebbe ricordare alle signorie illustrissime dell’azienda sanitaria brindisina che l’estate è alle porte e che l’emergenza sangue diventa vitale».
Anche da Francavilla Fontana il presidente Avis Gerardo Trisolino è amareggiato per quanto sta avvenendo. «Ci avevano assicurato che oggi la situazione sarebbe tornata alla normalità con la riapertura del servizio; ed invece ieri ci è stata comunicato la nuova indisponibilità».
 
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